MELBOURNE - La polizia del Victoria ha ufficialmente spostato il focus dell’operazione dedicata a Dezi Freeman – noto anche come Desmond Filby – dal tentativo di catturarlo vivo al ritrovamento del suo corpo.
Dopo giorni di rastrellamenti meticolosi, le squadre impegnate sul Mount Buffalo hanno avviato una nuova fase delle ricerche, sostenute da risorse specialistiche come unità cinofile, droni e cani da rilevamento di resti umani provenienti dal New South Wales.
Freeman è accusato di aver ucciso gli agenti Neal Thompson e Vadim de Waart-Hottart mentre questi eseguivano un mandato nella sua abitazione a Porepunkah, circa 300 chilometri a nord-est di Melbourne.
La tragedia del 26 agosto ha mobilitato oltre 400 agenti nelle prime ore, dando il via a una delle più estese operazioni di ricerca nella storia recente dello Stato.
Negli ultimi cinque giorni le squadre hanno setacciato fitte aree boschive, cavità naturali e terreni impervi nel parco nazionale, già in precedenza battuto con l’obiettivo di intercettare il fuggitivo. Nonostante gli sforzi, non è emersa alcuna traccia di Freeman.
Il vice commissario Martin O’Brien ha ribadito l’impegno della polizia: “La perdita di Neal e Vadim ha colpito profondamente la Victoria Police e l’intera comunità di Porepunkah. Continueremo a fare tutto ciò che è in nostro potere per arrivare a una conclusione”.
Le indagini hanno analizzato più di 1950 segnalazioni e informazioni raccolte dal pubblico. Sebbene il Mount Buffalo National Park sia stato riaperto, il personale continua a pattugliare la zona e i residenti sono stati invitati a mantenere la massima prudenza.
La polizia del Victoria mantiene attiva la ricompensa da un milione di dollari – la più alta mai offerta nello Stato – con possibilità di indennità giudiziaria per chi fornirà elementi decisivi. “Utilizzeremo ogni risorsa disponibile e continueremo con ricerche mirate basate sull’intelligence - ha affermato O’Brien -. Vogliamo dare certezza alla comunità: non ci fermeremo finché non avremo una risposta definitiva”.