BUENOS AIRES - Il governo argentino ha annunciato in questi giorni la liberalizzazione del mercato dei cambi, una decisione che segna un cambiamento profondo nella gestione economica del paese.
Tuttavia, la prima giornata di attuazione ha evidenziato forti criticità, soprattutto sul fronte tecnologico. Migliaia di cittadini, spinti dalla possibilità di accedere più liberamente all’acquisto di dollari, si sono riversati sulle piattaforme digitali bancarie, provocando un vero e proprio collasso dei sistemi.
I disservizi hanno colpito in particolare l’home banking e le app mobili degli istituti, con segnalazioni di accessi bloccati, errori nelle operazioni e messaggi di rifiuto.
Le banche hanno spiegato che l’improvviso sovraccarico è stato amplificato da diversi fattori: innanzitutto, sono stati necessari aggiornamenti normativi per adattare i sistemi al nuovo regime di cambio.
Inoltre, molte filiali fisiche sono state chiuse negli ultimi tempi, spostando il carico operativo sul digitale, che non si è rivelato sufficientemente pronto a gestire un volume così elevato di richieste simultanee.
A questo si è aggiunta la pressione dovuta al comportamento stesso degli utenti, che in molti casi si sono precipitati ad acquistare dollari appena aperta la possibilità, intasando ulteriormente le reti.
In parallelo, diverse banche e broker hanno approfittato della situazione per introdurre modifiche strutturali, come nuove commissioni o aggiornamenti tecnici. Questo ha comportato ulteriori problemi, perché – per implementare alcune delle modifiche – era necessario sospendere temporaneamente l’accesso alle app, proprio mentre moltissimi utenti cercavano di effettuare operazioni.
Secondo quanto comunicato dalle banche, l’acquisto digitale di dollari attraverso home banking o app sarà possibile dalle 10 alle 17, mentre per il dollaro Mep l’orario operativo andrà dalle 11:30 fino alle 16, a seconda della chiusura del cosiddetto “parking”. Per quanto riguarda l’acquisto dei contanti in filiale, resterà un limite mensile di 100 dollari.
Nonostante l’entusiasmo iniziale dei risparmiatori, sul fronte macroeconomico la situazione sembra essersi stabilizzata al terzo giorno dalla flessibilizzazione del cambio, che comunque mantiene il dollaro circoscritto a una fascia tra i 1000 e i 1400 pesos, permettendo però alla quotazione però di oscillare dentro questo parametro.
Dopo la forte svalutazione di lunedì, dove il dollaro ha superato il valore di 1200 pesos, il cambio è sceso oggi, mercoledì 16 aprile, a $1.179,47.
La Banca Centrale non è intervenuta e stamani ha ricevuto un importante versamento da parte della Banca Mondiale, pari a circa 900 milioni di dollari. Questo afflusso ha permesso di rafforzare le riserve internazionali, che hanno superato la soglia dei 38 miliardi di dollari, raggiungendo il livello più alto degli ultimi mesi.
La misura rappresenta un segnale di fiducia da parte degli organismi multilaterali e contribuisce a sostenere la strategia del governo in questa delicata fase di transizione economica.
Dopo i problemi iniziali, durante questi primi giorni senza limitazioni all’acquisto di valuta straniera, la situazione si è lentamente stabilizzata. Alcuni sistemi hanno ripreso a funzionare correttamente e molte operazioni hanno potuto essere completate senza ulteriori interruzioni.
Tuttavia, le banche avvertono che nei prossimi giorni potrebbero persistere le anomalie, finché tutti i servizi digitali non saranno completamente adattati alla nuova realtà.