BUENOS AIRES – La “congiunzione astrale” era più che favorevole: la compresenza a Buenos Aire, nello stesso weekend, di due eventi tutti italiani.
Da una parte, il nostro paese è stato l’ospite d’onore alla Fiera internazionale del turismo in America Latina. Dall’altra, lo svolgimento del terzo Campionato scuola pizzaioli (con il patrocinio del Consolato generale d'Italia).
Scegliere la Fiera come location per questa edizione della gara era un passo quasi obbligato.
Così, in uno stand attrezzato come una pizzeria italiana, i concorrenti, tutti sudamericani, si sono avvicendati nelle diverse specialità. Per esempio, margherita Stg (“Specialità tipica garantita”, ossia preparata secondo un disciplinare che regola gli standard per la farina, la mozzarella, i tempi di levitazione e cottura…), contemporanea, gourmet, senza glutine, fritta e in teglia (la classica pizza romana al taglio).
Mentre i concorrenti impastavano e sfornavano le loro opere, perché i giurati le assaggiassero ed emettessero il loro verdetto, tra il pubblico qualcuno sorseggiava un Aperol, e altri assistevano a workshop e lezioni tenute da istruttori della Scuola Pizzaioli.
La stella di questa edizione del campionato è stata indubbiamente la pizza in teglia (o al taglio, come si dice in Italia).
“Ha la pasta più simile alla pizza argentina rispetto alla classica margherita napoletana”, come spiega Agustín Schiariti, esperto pizzaiolo e nipote della famosa Ipolitina, la proprietaria del piccolo locale di Chacarita specializzato, appunto, in pizza al taglio e cannoli siciliani.
“La pizza al taglio è tipicamente romana – spiega, impastando con maestria, Antonio Borges, proprietario della pizzeria Taglio a La Plata e referente in Argentina per questo prodotto –. La preparazione è più simile a un processo di panificazione”.
È raggiante Juan Pablo Padrevita, organizzatore del Campionato e fondatore della Scuola pizzaioli di Buenos Aires.
A lui si deve l’introduzione della pizza napoletana in Argentina, “quando ancora non era conosciuta”. E nemmeno apprezzata, in quanto troppo sottile e non abbastanza “carica” di condimento, secondo il giudizio dei porteños.
Ospite d’onore della manifestazione è stato Diego Vitagliano la cui pizzeria, a Napoli, è al primo posto nella classifica delle 50 migliori pizzerie del mondo. Ha condiviso con il pubblico alcuni dei suoi segreti, in un workshop sulla Margherita “verace”.
Il vincitore assoluto della competizione è stato Santiago Cenitagoya, primo classificato anche per la categoria Margherita Stg. Ha vinto un viaggio a Roma per partecipare alla finale del campionato italiano.