ROMA - Torna legale la vendita della cannabis light, ma solo per poche ore. Lo prevedeva un emendamento alla legge di bilancio, segnalato da Fratelli d’Italia e firmato dal senatore Matteo Gelmetti, che modificava la disciplina vigente consentendo la vendita di infiorescenze fresche o essiccate e derivati liquidi della canapa con un contenuto di Thc fino allo 0,5%. Oggi il limite è allo 0,2%.  

Nella formulazione presentata, i prodotti destinati al fumo o all’inalazione sarebbero stati sottoposti a un’imposta di consumo pari al 40% del prezzo di vendita al pubblico, di fatto un regime simile a quello applicato al tabacco. 

Il testo avrebbe riportato queste produzioni nell’ambito della legge 242 del 2016, che regola la coltivazione e la filiera della canapa industriale, dopo che l’articolo 18 del Ddl Sicurezza le aveva equiparate alle sostanze stupefacenti. A stabilire modalità e requisiti per la vendita nei punti specializzati sarebbe stata l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in un sistema che assomigliava a un’estensione del monopolio statale anche sulla cannabis light. 

La proposta aveva subito suscitato reazioni contrastanti: favorevoli le opposizioni, che vi avevano letto un cambio di linea del governo, e nettamente critici diversi esponenti della filiera della canapa, particolarmente presente nel Nord Italia, già mobilitata contro il rischio di chiusura imposto dal decreto sicurezza.  

A pesare sul contesto anche il ricorso pendente davanti alla Corte di Giustizia europea, sollevato dal Consiglio di Stato, e la decisione di un Gip di Brindisi che nei giorni scorsi aveva rimesso alla Corte costituzionale la valutazione dell’articolo 18 del Ddl Sicurezza. 

Nel pomeriggio Fratelli d’Italia ha però diffuso una nota chiarendo che l’obiettivo dell’emendamento non era liberalizzare il settore, ma “contrastare la diffusione e la vendita di prodotti a base di cannabis light” attraverso una tassazione molto elevata.  

Una spiegazione accolta con sarcasmo dalle opposizioni. “Siamo alle comiche”, ha detto Riccardo Magi (+Europa), sottolineando l’apparente incoerenza di un provvedimento che “prima proibisce, poi legalizza e poi ri-proibisce”. Il deputato radicale conclude: “La maggioranza è allo sbaraglio”.  

Non meno ironico il commento del senatore M5S Stefano Patuanelli: “Secondo la destra la cannabis light uccide. Quella tassata al 40% un po’ meno”. 

In serata fonti parlamentari hanno comunicato che l’emendamento Gelmetti sarà ritirato. Resta ora da capire quale sarà il destino della disciplina sulla cannabis light, tra il rischio di infrazioni europee, le contestazioni delle associazioni di categoria e una maggioranza che, sul tema, continua a mostrare una linea oscillante.