LOS ANGELES - Le autorità statunitensi affermano di aver sventato un piano terroristico che avrebbe potuto provocare una strage la notte di Capodanno in California, con attentati coordinati contro più obiettivi e attacchi diretti anche contro agenti dell’immigrazione.

L’operazione, resa pubblica a pochi giorni dalla sparatoria di massa di Bondi Beach, ha riacceso l’allarme sul terrorismo interno e sull’estremismo violento negli Stati Uniti.

Secondo quanto riferito dal Dipartimento di Giustizia, quattro membri di un gruppo estremista di estrema sinistra stavano pianificando di piazzare ordigni esplosivi in zaini collocati in cinque siti tra Los Angeles e la vicina Orange County. Gli obiettivi non sono stati nominati ufficialmente, ma sono stati descritti come grandi centri logistici simili a quelli di Amazon. Le bombe, hanno spiegato gli investigatori, avrebbero dovuto esplodere simultaneamente allo scoccare della mezzanotte di Capodanno.

Il direttore dell’FBI di Los Angeles, Akil Davis, ha parlato di un attacco “massiccio e orribile” evitato in extremis. Il ministro della Giustizia Pam Bondi ha identificato il gruppo come il Turtle Island Liberation Front, definendolo un’organizzazione di estrema sinistra, filo-palestinese, anti-governativa e anti-capitalista. I quattro sospetti, arrestati la scorsa settimana, si sarebbero autodefiniti membri di una frangia radicale del movimento.

Gli arresti sono avvenuti a Lucerne Valley, una zona desertica a est di Los Angeles. Secondo i documenti depositati in tribunale, gli investigatori hanno trovato un accampamento nel deserto con materiali per la fabbricazione di bombe: tubi in PVC, nitrato di potassio, carbone, zolfo e componenti per micce. Le autorità ritengono che il gruppo stesse conducendo test esplosivi preliminari.

Il piano sarebbe stato descritto in un documento manoscritto di otto pagine intitolato “Operation Midnight Sun”, consegnato da una delle sospettate a una fonte che lo ha poi fornito alle forze dell’ordine. Oltre agli attentati di Capodanno, il gruppo avrebbe discusso anche di colpire agenti e veicoli dell’ICE, l’agenzia federale per l’immigrazione, nei mesi successivi.

I quattro imputati sono stati incriminati per partecipazione a delinquere e possesso di un ordigno distruttivo non registrato. Le autorità hanno inoltre confermato l’arresto di una quinta persona, collegata allo stesso ambiente estremista, che stava pianificando un attacco separato.

Nel frattempo, sull’altra costa degli Stati Uniti, New York e altre grandi città hanno rafforzato le misure di sicurezza per le celebrazioni dell’Hanukkah. La polizia ha spiegato che l’aumento dei controlli è legato a una minaccia globale persistente contro le comunità ebraiche, emersa con evidenza anche dopo l’attentato di Sydney.