CANBERRA – Il governo federale potrebbe non raggiungere l’obiettivo di costruire nuove abitazioni nei prossimi cinque anni, con una possibile carenza stimata in 285.000 unità, nonostante un aumento dei permessi edilizi pari al 6,5% rispetto all’anno precedente.

A un anno dall’annuncio dell’accordo nazionale sull’edilizia abitativa, i dati dell’Ufficio australiano di statistica (ABS) riferiscono che fino a maggio 2025 sono state approvate 182.894 nuove abitazioni in tutto il Paese – il livello più alto registrato in un periodo di 12 mesi dal 2023.

Tuttavia, secondo l’economista capo di Master Builders Australia, Shane Garrett, anche mantenendo il ritmo attuale, l’obiettivo non sarà centrato. “Con i ritmi attuali, nei prossimi cinque anni verrebbero costruite solo 915.000 abitazioni, con una carenza di 285.000 unità rispetto al target fissato dall’accordo”, ha dichiarato Garrett.

Anche Matt Bell, economista capo di Oliver Hume, prevede che il governo non riuscirà a colmare il divario, stimando un mancato raggiungimento dell’obiettivo pari ad almeno il 25%. Il traguardo annuale di 240.000 abitazioni, fissato dall’accordo nazionale, contrasta con le 177.000 abitazioni completate alla fine del 2024.

“Anche se il numero di completamenti dovesse aumentare fino ai livelli attuali delle approvazioni, mancheremmo comunque l’obiettivo quinquennale del 25%”, ha affermato Bell. Ha inoltre segnalato criticità nella conversione delle approvazioni di unità abitative in effettive costruzioni.

Secondo Luke Yeaman, economista capo della Commonwealth Bank, si prevede un aumento ciclico negli investimenti residenziali nei prossimi 12-18 mesi grazie a tassi di interesse più bassi, ma non abbastanza per sostenere i livelli di costruzione richiesti per il raggiungimento del target.

Matthew Kandelaars, del Property Council Group, ha dichiarato che, pur rappresentando un passo positivo, i dati attuali non sono sufficienti per far fronte all’entità della sfida abitativa. “Per raggiungere l’obiettivo di 1,2 milioni di case entro metà 2029 servono almeno 20.000 nuove approvazioni ogni mese. Attualmente siamo ancora al di sotto di questa soglia”, ha spiegato Kandelaars, indicando la necessità di affrontare con urgenza un problema di produttività nel settore.

Secondo Kandelaars, questo richiede un’accelerazione delle approvazioni urbanistiche e ambientali, una riduzione delle imposte legate alla costruzione – che rappresentano fino a 4 dollari ogni 10 nel costo di una nuova casa – e un incremento della forza lavoro qualificata.

La ministra dell’Edilizia abitativa, Clare O’Neil, ha dichiarato che i dati più recenti rappresentano segnali di ripresa e ha confermato la fiducia nel raggiungimento degli obiettivi. “Questi germogli verdi nei dati sull’edilizia sono un segnale incoraggiante – le approvazioni sono in crescita, la fiducia del settore privato sta tornando e stiamo costruendo slancio verso il nostro obiettivo di 1,2 milioni di nuove abitazioni”, ha affermato.

O’Neil ha aggiunto che alcuni obiettivi specifici risultano ancora in linea con le previsioni. Mercoledì ha annunciato la firma dei contratti per la realizzazione di nuove abitazioni di edilizia sociale, nell’ambito del secondo ciclo di finanziamenti del Fondo futuro per l’edilizia abitativa australiana (Housing Australia Future Fund, HAFF), che al 31 marzo aveva già allocato 233 milioni di dollari.

“Queste 5.001 nuove abitazioni sociali saranno distribuite in tutti gli Stati e Territori, portando a oltre 18.000 il numero totale di case sostenute dai primi due cicli del HAFF, in direzione del nostro obiettivo di 55.000 abitazioni sociali e a prezzi accessibili”, ha dichiarato la ministra.

O’Neil ha inoltre ribadito che il fondo HAFF sta iniziando a produrre risultati, nonostante le opposizioni incontrate durante la scorsa legislatura. “Nonostante gli ostacoli, le opposizioni e le critiche della Coalizione e dei Verdi, il HAFF sta mantenendo la promessa di fornire un flusso costante di finanziamenti per aumentare l’offerta abitativa”.

Il direttore generale di HIA, Jocelyn Martin, ha riferito che le proiezioni interne indicano la realizzazione di 986.000 abitazioni nei prossimi cinque anni.

Il portavoce dell’opposizione per l’edilizia abitativa, Andrew Bragg, ha dichiarato che i dati confermano il fallimento dell’accordo nazionale: “Con il governo di Coalizione, l’Australia registrava in media 190.000 nuovi avvii di costruzione all’anno. Con il governo laburista, a malapena si raggiungono le 170.000”.