ROMA - Ventiquattrore di silenzio, un vero record da quel 26 agosto in cui, con il post che la ritraeva sorridente al fianco dell'allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, Maria Rosaria Boccia ringraziava “per la nomina a Consigliere del ministro per i Grandi eventi”.
Di grande c'è il caso che è esploso, che ha portato alle dimissioni di Sangiuliano, e che ora si dirada, mentre il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi lo difende: “È stato vittima di una imboscata”.
Un lunghissimo applauso ha sottolineato le parole del ministro che intervenendo ad Avellino alla conferenza programmatica regionale di Fratelli d'Italia ha fatto riferimento alle vicende che hanno portato alle dimissioni il ministro della Cultura: “È stato un ministro di grande valore e oggi, libero da responsabilità di governo, avrà maggiori possibilità di difendere il suo operato e la sua moralità”, ha dichiarato.
Piantedosi ha anche sottolineato, in riferimento alle vicende che hanno portato alle dimissioni, che “mai hanno inciso sulla cornice della sicurezza” degli eventi del G7 che si svolgerà a Napoli, con tappa a Pompei, il 20 e il 21 settembre con il nuovo ministro Alessandro Giuli.
Il primo dei rivoli dell'intricata vicenda arriva al tavolo della Corte dei Conti, e riguarda due trasferte: Una a Riva Ligure, l'altra a Polignano. Sono i viaggi di Sangiuliano e Boccia che finiranno per essere approfonditi anche dalla Guardia di finanza appena riceverà la delega a indagare sui costi sostenuti dalle casse pubbliche.
La trasferta a Riva Ligure è avvenuta per la rassegna ‘Sale in zucca’, l'11 luglio, giorno del compleanno di Boccia, ma il sindaco ha detto di aver pagato lui le spese di trasporto e soggiorno su indicazione dell'allora numero uno del Mic.
Il viaggio a Polignano, invece, è avvenuto il 13 luglio per la rassegna ‘Libro possibile’, ed in questo caso i costi gli organizzatori hanno messo in conto alla manifestazione aerei, tre stanze d'albergo e pasti.
Il secondo rivolo arriva a Frosinone e riguarda la nomina di Fabio Tagliaferri, che sempre Sangiuliano, ha voluto a capo di Ales Spa, come presidente e amministratore delegato. “Io ho il mito di Giorgia Meloni. Mi passo le giornate a vedere i suoi video perché imparo, essendo uno che vuole imparare cerco sempre qualcuno che mi può insegnare. E a me Giorgia insegna”, diceva Tagliaferri in un'intervista a ‘Piazza Pulita’ realizzata a febbraio subito dopo la nomina.