Prima di darne seguito, Soumahoro ha discusso la decisione con i leader del gruppo, Nicola Fratoianni  e Angelo Bonelli, che ne hanno riconosciuto  le ragioni.

"Rispettiamo questa scelta che, seppur non dovuta, mostra il massimo rispetto per le istituzioni e per il valore dell’impegno politico per promuovere le ragioni delle battaglie in difesa degli ultimi.”

Il sindacalista ivoriano naturalizzato italiano ha ritenuto opportuno farsi da parte nel momento in cui la vicenda che coinvolge in prima persona la suocera viene indagata.

Marie Thérèse Mukamitsindo, originaria del Ghana, madre della moglie di Soumahoro, è sotto indagine per presunta malversazione, il reato di chi reindirizza dalla sua destinazione fondi pubblici e sovvenzioni, punibile con una condanna compresa tra i 6 mesi e i 4 anni di carcere.

La vicenda ruota attorno a presunte irregolarità delle due coop gestite dalla suocera e dalla moglie di Soumahoro: la Karibu e il Consorzio Aid.

Karibu fu creata nel 2001 con il fine di accogliere, integrare, assistere richiedenti asilo, rifugiati e migranti in genere. 

Le due cooperative, che procurano lavoro ai braccianti nella provincia di Latina, sono finite nel mirino della Guardia di Finanza per presunti mancati pagamenti ai dipendenti e per contratti risultati irregolari.

Le prime segnalazioni di irregolarità erano state raccolte a giugno dalla sede di Latina del sindacato di categoria che rappresenta i lavoratori del terziario e del turismo (Uiltucs).

Successivamente è emerso che già da diversi mesi le attività delle due Coop si trovavano sotto le indagini della Guardia di Finanza e di quelle dell’Ispettorato del Lavoro.

I dipendenti avevano reclamato che gli stipendi non venivano loro corrisposti, si parla di 8.022 mensilità non retribuite.

La titolare, Marie Thérèse Mukamitsindo, si era difesa dalle accuse affermando che: “non abbiamo soldi da dargli perché lo Stato non ci paga in tempo. Tra burocrazia e Covid i fondi arrivavano anche dopo un anno e mezzo.”

Aboubakar Soumahoro è arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio nel 1999 all’età di 19 anni.

In qualità di sindacalista, porta avanti da anni la battaglia verso l’inclusione, il rispetto dei diritti civili e la difesa dei migranti.

La posizione del deputato di Avs si è andata facendo complicata in quanto oltre ad un possibile coinvolgimento nel caso della suocera, per il quale si è dichiarato estraneo, desta sospetti il mutuo acceso da nullatente lo scorso luglio, quando non era stato ancora eletto alla Camera, per un ammontare di 250mila euro (per una villa dal valore di 450mila euro), cointestato alla moglie, anch’essa risultante nullatenente.