ROMA - C’è una donna indagata nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Secondo quanto si apprende, l’accusa contestata è quella di false informazioni al pubblico ministero.
Dalla riapertura dell’indagine, avvenuta nel maggio del 2023 con l’ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione, i pm capitolini, insieme ai carabinieri del Nucleo investigativo di Roma delegati agli accertamenti, stanno portando avanti un lavoro di rilettura e analisi di tutti gli atti relativi alla scomparsa della cittadina vaticana.
A quarantadue anni dalla sparizione, avvenuta il 22 giugno 1983, un nuovo impulso alle indagini è arrivato dall’approfondimento di elementi e testimonianze, in particolare sulle ore precedenti alla scomparsa.
La donna, iscritta nel registro degli indagati, è stata sentita questa mattina dagli inquirenti a piazzale Clodio, accompagnata dal proprio difensore.
Sulla notizia è intervenuta l’avvocata Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi. “Apprendo la notizia dalla vostra agenzia, non ne sapevo nulla: ciò che ha caratterizzato finora la procura di Roma è il fatto di agire nel massimo riserbo quindi ciò sicuramente rientra, laddove la notizia sia verificata, nel modus operandi della procura”, ha dichiarato alla stampa.
“Da parte nostra c’è la massima stima e il massimo rispetto nei confronti dei magistrati della procura di Roma che si stanno occupando della vicenda di Emanuela”, ha aggiunto la legale, sottolineando infine che “se hanno iscritto questa persona nel registro degli indagati ci saranno dei motivi”.