WASHINGTON - La procuratrice generale degli Stati Uniti, Pam Bondi, ha ordinato ai pubblici ministeri federali di chiedere la pena di morte nel caso contro Luigi Mangione, accusato di aver ucciso a dicembre il Ceo di UnitedHealthcare Brian Thompson a New York.
“L’omicidio di Brian Thompson, un uomo innocente e padre di due bambini piccoli, da parte di Luigi Mangione, è stato un assassinio premeditato e a sangue freddo che ha scioccato l’America – ha affermato Bondi citata da Cnbc –. Dopo un’attenta riflessione, ho ordinato ai procuratori federali di chiedere la pena di morte nell’ambito del programma voluto dal presidente Trump per fermare i crimini violenti e rendere di nuovo sicuri gli Usa”.
Bondi sostiene che l’omicidio è stato “un atto di violenza politica” e che, secondo le accuse, Mangione “ha perseguitato e ucciso il dirigente di UnitedHealthcare il 4 dicembre 2024”. La procuratrice generale ha concluso dicendo che “le azioni di Mangione hanno comportato una notevole pianificazione e premeditazione e, poiché l’omicidio è avvenuto in pubblico, con gli astanti nelle vicinanze, avrebbe potuto comportare un grave rischio di morte per gli altri”.
Nello Stato di New York, recentemente non sono state effettuate esecuzioni (l’ultima è stata quella Eddie Mays nel 1963), anche se ci sono stati detenuti nel braccio della morte fino al 2007, secondo il Centro di informazione sulla pena di morte degli Stati Uniti.
Le accuse federali di omicidio potrebbero valere all’imputato la pena di morte. Mangione è perseguito presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti a Manhattan per reati federali correlati all’omicidio di Thompson, ma deve anche affrontare un processo a livello statale, di fronte al tribunale di primo grado.
L’accusa ha dichiarato che i due casi saranno portati avanti in parallelo. Sebbene sia previsto che le accuse statali vengano giudicate per prime, non è chiaro se le dichiarazioni di Bondi influenzeranno l’ordine dei procedimenti. Mangione finora si è dichiarato non colpevole delle accuse dello Stato ed è attualmente detenuto presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, a New York.
Il 26enne è accusato di aver ucciso Thompson, il 4 dicembre nel cuore di Manhattan. Dopo l’attacco si sarebbe dato alla fuga e, cinque giorni dopo, è stato arrestato dalla polizia in un McDonald’s di Altoona, in Pennsylvania.
Il caso di Mangione ha suscitato grande interesse negli Stati Uniti, dove molti lo considerano un giovane eroe, che si è opposto al business delle assicurazioni private, al punto che un’iniziativa di raccolta fondi, create per pagare la sua difesa, ha raccolto più di 700.000 dollari.