BUENOS AIRES - La giudice Julieta Makintach, finita al centro delle polemiche per la sua partecipazione al documentario Justicia Divina (Giustizia divina) sul processo per la morte di Diego Maradona, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico nel Dipartimento Giudiziario di San Isidro.
La decisione è arrivata dopo che l’organo per la messa in stato d’accusadei magistrati aveva votato per il suo allontanamento dl processo e in seguito alla sospensione di 90 giorni disposta dal Comitato di disciplina della Suprema Corte della Provincia bonaerense.
L’avvocato Fernando Burlando, legale delle figlie di Maradona, ha annunciato che richiederà l’arresto della giudice, sottolineando come la rinuncia renda Makintach la priva dell’immunità derivante dal suo incarico.
Nella lettera di dimissioni, la giudice ha richiamato la responsabilità etica e istituzionale legata alla sua carica, affermando: “Questa decisione si inserisce nel contesto dei fatti di pubblico dominio che hanno generato un profondo impatto istituzionale e sociale, con conseguenze non volute, che rimpiango profondamente, legate alla mia funzione giurisdizionale in un processo orale di alta sensibilità pubblica”. Ha inoltre espresso l’intenzione di contribuire alla ricostruzione della legittimità e della fiducia dei cittadini.
A seguito di questa vicenda, il processo sulla morte di Maradona è stato annullato e assegnato a un nuovo tribunale composto da Roberto Gaig, Alejandro Lago e Alberto Ortolani.
Si chiude così un capitolo tormentato per la giustizia e per la famiglia Maradona, in attesa di ulteriori sviluppi legali.