ROMA - Il conduttore Massimo Giletti è stato aggredito e colpito con un pugno in strada a Roma la scorsa settimana, mentre stava lavorando a un approfondimento sul caso di Emanuela Orlandi per il suo programma di Rai 3, “Lo stato delle cose”. Il filmato dell’aggressione, della durata di circa tre minuti e mezzo, andrà in onda stasera in prima serata. 

La persona coinvolta nell’aggressione è un ex agente dei servizi segreti (Sisde), che in passato avrebbe militato anche nella Legione Straniera e tra i paracadutisti. L’uomo era stato ascoltato giovedì scorso dalla Commissione Orlandi. 

Giletti, che stava seguendo una pista finora inesplorata, ha spiegato i motivi dell’intervista a sorpresa: “Sto seguendo una pista che non è stata mai approfondita: il coinvolgimento dello zio Mario Meneguzzi nel rapimento di Emanuela Orlandi”. 

Il conduttore stava cercando spiegazioni sul motivo per cui i servizi segreti avessero avvertito Meneguzzi di essere pedinato dalla polizia. Tale avviso, secondo la ricostruzione di “Lo stato delle cose”, sarebbe arrivato da Giulio Gangi (oggi deceduto), che lavorava in coppia proprio con l’aggressore. 

Giletti, come riportato dall’Ansa, ha raccontato la dinamica dell’accaduto, avvenuto in via del Corso: “Nel momento in cui l’ho incalzato per quattro, cinque minuti, chiedendogli come mai i servizi segreti avessero avvertito lo zio di Emanuela... ha perso la testa, si è girato e mi ha colpito con un pugno”. 

Il conduttore ha poi rivelato che il video in onda stasera non mostrerà una seconda parte dell’aggressione, in cui l’uomo lo ha colpito di nuovo “violentemente mandandomi in mezzo alla strada”, danneggiando anche il telefono. 

Nonostante l’aggressione, Giletti ha dichiarato di non aver presentato denuncia, citando un consiglio del giornalista Corrado Minoli: “Uno come te prende e incassa. Sono un giornalista di strada, e i giornalisti di strada sanno quello che succede quando fanno domande scomode”.