STRASBURGO - Gli eurodeputati Sandro Ruotolo e Nicola Zingaretti (Pd), Pasquale Tridico (M5S), Benedetta Scuderi (Verdi) e Mimmo Lucano (Sinistra italiana) sono i primi firmatari di una lettera inviata alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in cui si chiede “l’istituzione di una Commissione di inchiesta” dell’Assemblea di Strasburgo sulla vicenda dello spyware Graphite della società israeliana Paragon Solutions, ritrovato nei cellulari di circa 90 persone in 14 paesi della Ue.  

Tra i soggetti spiati ci sono giornalisti come l’italiano Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e militanti come Luca Casarini, fondatore della ong Mediterranee o David Yambio di Refugees in Libya, uno dei rifugiati che hanno denunciato i crimini nei campi libici in cui sono rinchiusi i migranti. Tra le denunce di quest’ultimo, ci sono anche le torture subite in prima persona e inflitte da Osama Almasri, il colonnello libico arrestato e successivamente rimpatriato dall’Italia con volo di Stato. 

La richiesta è stata presentata con una conferenza stampa a Strasburgo, a cui hanno partecipato, insieme agli europarlamentari promotori dell’iniziativa, proprio Cancellato, Casarini e Yambio. 

I firmatari della lettera si dicono “preoccupati per le ripercussioni sullo Stato di diritto nell’Unione europea” alla luce dello scandalo, sottolineando che nella vicenda, oltre a sette utenze in Italia, sarebbero coinvolti tredici Paesi dell’Unione Europea: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia. 

Lo spyware si chiama Graphite ed è messo a punto dalla società israeliana Paragon Solutions, che ha dichiarato di aver stipulato i contratti di cessione dell’uso del trojan a governi di “comprovata affidabilità” per quanto riguarda la lotta alla criminalità. 

“In questa spystory ci sono alcune certezze e tanti interrogativi. La prima certezza è che la società israeliana ha venduto il trojan ai governi” si legge ancora nella lettera, sostenendo che di questo software è stato fatto un uso improprio. 

“Vogliamo sapere quante di queste intercettazioni sono state abusive e se risulta vera la notizia diffusa dai quotidiani Haaretz e The Guardian che il contratto di cessione sia stato interrotto con l’Italia per aver spiato giornalisti o attivisti”, concludono gli eurodeputati.