TRENTO - L’ex primario dell’ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e la sua vice Liliana Mereu sono stati assolti con formula piena dal gup del Tribunale di Trento, Marco Tamburrino, dalle accuse di maltrattamenti in concorso e in continuazione nei confronti del personale del reparto.
Secondo il giudice, che ha applicato l’articolo 530, comma due, del Codice di procedura penale, il fatto non sussiste.
Il procedimento era scaturito dalle indagini seguite alla scomparsa, il 4 marzo 2021, della ginecologa Sara Pedri, che rimane senza spiegazioni.
Le motivazioni della sentenza, il cui dispositivo è stato letto dal giudice in camera di consiglio alla presenza dei due imputati, verranno depositate in novanta giorni.
“Formula piena: il fatto non sussiste per entrambi i medici. Direi, quello che noi abbiamo sempre auspicato”, ha affermato, all’uscita dall’aula, l’avvocato Mario Murgo, in rappresentanza della dottoressa Liliana Mereu.
“Sono innocenti come noi sapevamo dall’inizio di questa storia. Per quattro anni abbiamo lavorato su robuste ragioni, con la convinzione che la giurisdizione le avrebbe riconosciute, e così è stato”, ha aggiunto Salvatore Scuto, difensore di Tateo assieme all’avvocato Nicola Stolfi.