MESSINA - Per capire cosa sia accaduto a Viviana Parisi e a suo figlio Gioele Mondello, scomparsi il 3 agosto nelle campagne di Caronia, in provincia di Messina, ed entrambi ritrovati deceduti – la donna lo scorso 8 agosto ai piedi di un traliccio e il bambino lo scorso 19 agosto a diverse centinaia di metri di distanza dalla madre – la Procura ha acquisito una serie di immagini sperando di venire a capo del mistero.
I primi allo studio degli inquirenti sono stati dei fotogrammi satellitari della zona registrati nel giorno della scomparsa, ma non hanno rivelato nessuna informazione utile alle indagini. Al contrario si sono rivelate utili le immagini registrate da un drone che ha attraversato la zona durante le 24 ore successive all’avvio delle ricerche.
“Dall’esame dei fotogrammi - ha spiegato in una nota il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che dirige le indagini - dopo una prima elaborazione e ingrandimento, il consulente di questa Procura verificava che già alle ore 10,15 circa del mattino del 4 agosto, era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato”. “Tuttavia – ha aggiunto Cavallo –, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre”.
Intanto, è notizia delle ultime ore, che i legali della famiglia Mondello hanno deciso di presentare “una querela contro ignoti per presunte omissioni sulla morte di Viviana Parisi, 43 anni e del figlio Gioele, 4 anni” e su “eventuali ritardi nella loro ricerche”.
I due avvocati hanno così espresso la volontà “che si indaghi per capire se da parte di chi ha assistito all’incidente ci sono stati omissioni”. “Magari qualcuno poteva aiutare Viviana e non l’ha fatto, e anche se dopo qualcuna l’ha avvistata tra le campagne di Caronia e non è intervenuto per darle aiuto. Poi - concludono - vogliamo comprendere perché sono stati persi tanti giorni nelle ricerche e se ci sono stati ritardi. E nel caso, da cosa sono dipesi e da chi”.