Capoluogo della regione Calabria, Catanzaro è il secondo Comune per popolazione. Storico capoluogo dell’antica provincia di Calabria Ultra, è conosciuta come la “Città tra due mari” perché situata nell’istmo che separa lo Ionio dal Tirreno, e anche come “Città delle tre V”, riferite a tre caratteristiche che la distinguono: il Vento, il Velluto, importante manifattura fin dall’epoca bizantina, e Vitaliano, Santo Patrono.
Catanzaro si affaccia sul golfo di Squillace, nel mar Ionio, dove secondo alcuni studiosi si trovava il porto del regno dei Feaci, nel quale, come racconta Omero nell’Odissea, Ulisse fu accolto e raccontò la sua storia. Alcune ipotesi fanno risalire l’origine di Catanzaro all’antica colonia greca che in seguito divenne Scolacium. Secondo uno studio, il significato stesso del nome, Katantzárion, potrebbe risalire al verbo greco “katartizen”, il cui significato è “preparare”, “confezionare” con riferimento all’industria della seta.
Il territorio comunale si estende dal mare fino all’altezza di 668 metri. La casa comunale sorge a 320 m. Comprende una zona costiera sul mar Ionio che ospita 8 km di spiaggia e un porto turistico; da qui il centro abitato risale la valle della Fiumarella (anticamente detta fiume Zaro), sede di un forte sviluppo urbanistico, fino ai i tre colli: del Vescovato, di San Trifone (o di San Rocco) e di San Giovanni (o del Castello) su cui sorge il centro storico della città e che si ricollegano con la Sila verso Nord. Per la sua particolare orografia il territorio comunale è bagnato dal mare, ma soggetto a fenomeni nevosi d’inverno.
La principale via della città è corso Mazzini, strada centrale e via dello shopping. Il nucleo più antico è La Grecìa. Il centro storico è un contenitore naturale dove confluiscono le differenti culture avvicendatesi sul territorio, con un ricco e variegato patrimonio architettonico. Durante il periodo borbonico la città fu soggetta a importanti rimaneggiamenti. Nel 1870 Michele Manfredi, Vincenzo Parisi e Pasquale Gigliotti ricevettero l’incarico di redigere un piano regolatore, poi messo in pratica, a partire dal 1871, solo da Manfredi. Simbolo della città è la monumentale Fontana del Cavatore, opera incastonata nel muro dell’antico castello normanno. Vera opera d’arte ingegneristica è il Ponte Bisantis, progettato da Riccardo Morandi.
Le principali architetture civili della città sono ubicate entro il perimetro del centro storico. In tal senso, il patrimonio architettonico di Catanzaro è composto da numerosi palazzi signorili, il cui passato è riconducibile principalmente a famiglie nobiliari del luogo, che ne favorirono l’edificazione a scopo abitativo privato, e dalle quali prendono il nome: tra questi, Palazzo Doria, Palazzo Ferrari-De Riso, Palazzo Anania, Palazzo Rocca-Grimaldi, Palazzo Gironda-Veraldi. Presso Palazzo Ruggero-Raffaelli aveva anticamente sede il convento dei Padri Minimi di San Francesco di Paola. La maggior parte è sita negli antichi rioni del centro storico, altri hanno sede lungo corso Mazzini e si caratterizzano per i loro saloni affrescati sfarzosamente, i dettagli decorativi che adornano i vari ambienti e le ampie corti centrali. Alcuni, come Palazzo Menichini, risentono ancora dei danni provocati dai bombardamenti che colpirono la città durante la seconda guerra mondiale, nel 1943. Altri invece sono considerati veri e propri simboli di Catanzaro, come Palazzo Fazzari, uno dei maggiori esempi di architettura eclettica in Calabria.
La prima cattedrale, sulla quale oggi sorge il duomo, fu eretta nel 1121, in epoca normanna e fu dedicata a Santa Maria Assunta e agli Apostoli Pietro e Paolo. Nel 1309 vicino all’ingresso della “porta dell’olmo” venne invece edificata la cappella dedicata al Santo Patrono, Vitaliano, dove sono poste le sue reliquie insieme a quelle San Fortunato e di Sant’Ireneo, patroni della città in epoca bizantina. Del 1588 è la cappella del Santissimo Sacramento che ha conferito all’edificio una sorta di planimetria a croce latina. Nel 1511 la facciata della chiesa venne rimaneggiata. Durante la seconda guerra mondiale fu danneggiata dai bombardamenti ma venne ricostruita in maniera anacronistica nel 1956. I Fratelli Ruffatti nel 1959 fecero costruire un organo a canne con 29 registri.
I principali monumenti della città: sono il Cavatore, opera dello scultore Giuseppe Rito, un’imponente statua bronzea collocata su una fontana, incastonata nelle mura del Complesso Monumentale del San Giovanni, alle porte del centro storico; il monumento ai caduti della grande guerra sito in piazza Matteotti, opera dello scultore calabrese Michele Guerrisi; il monumento all’Assunta anch’esso opera di Giuseppe Rito, una statua in bronzo collocata sul pinnacolo del Duomo, collocazione che la rende identificabile da ogni zona della città, risultando dunque il punto più alto del centro storico; la Fontana di Santa Caterina: collocata in piazza Cavour, di fronte alla Questura, laddove sorgeva un tempo la Chiesa di Santa Caterina; il monumento a Francesco Stocco, statua che raffigura il generale garibaldino catanzarese; Giustizia e Libertà, ulteriore contributo di Giuseppe Rito a favore della città, è un gruppo scultoreo in bronzo raffigurante le due dee rappresentazione delle virtù alle quali è dedicata l’opera; la Madonna col Bambino: opera in marmo collocata nel portico del Duomo, risalente al 1591.
Il Parco della Biodiversità Mediterranea è una grande area verde estesa per 60 ettari, sita nel cuore della città di Catanzaro. Nato nel 2004 dalla riqualificazione del vecchio parco della Scuola Agraria grazie all’intervento della Provincia di Catanzaro che ha realizzato un’opera di ingegneria naturalistica valorizzando la biodiversità. Oggi è un vero e proprio ecosistema, un giardino botanico all’italiana, in cui vivono diverse varietà di flora e di fauna in cui la dimensione culturale, sportiva e ludica si intersecano in maniera armonica arricchendolo. Il Parco ospita il CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici), il MUSMI (Museo Storico Militare “Brigata Catanzaro”) e il Corpo della Polizia Provinciale.
Durante i lavori per la costruzione delle fondamenta della Cittadella della regione Calabria, nel quartiere Germaneto, sono stati rinvenuti importanti reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano, che testimoniano la presenza di villaggi sparsi lungo tutta la valle del Corace appartamenti alla parte settentrionale dell’antica Scolacium.