ROMA - “Ciao, sono tornata”. È il breve messaggio vocale inviato da Cecilia Sala, poco dopo il suo rientro in Italia, ai colleghi di Chora Media, la podcast company italiana per cui lavora, trasmesso da RaiNews24.  

Il Falcon con a bordo la giornalista italiana, liberata dopo quasi quattro settimane di detenzione in Iran, è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino.  

A riceverla, oltre a genitori, il compagno e i parenti, anche la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. 

Il direttore dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), Giovanni Caravelli, si è recato personalmente a Teheran per accompagnare la reporter in patria. 

La premier ha espresso, con un post su X, “gratitudine a tutti quelli che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi”. La presidente del Consiglio ha informato personalmente i genitori della giornalista con una telefonata. 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso alla premier i suoi complimenti per il ritorno di Sala in Italia, e ha telefonato alla madre della reporter, che aveva incontrato nei giorni successivi all’arresto.  

“Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!”, aveva scritto in mattinata su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a cui ha fatto eco il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che festeggia “l’immenso lavoro di Giorgia Meloni in primis e di tutta la squadra dell’Italia: Tajani, Mantovano, Palazzo Chigi, la Farnesina, i nostri servizi di sicurezza e chiunque potesse essere di aiuto. Bentornata a casa”. 

Il padre della reporter, Renato Sala, visibilmente commosso, ha spiegato ad alcuni giornalisti che durante la prigionia della figlia ha parlato con lei in tre occasioni e che la sensazione era quella di “una partita a scacchi, nella quale i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse”. 

Nell’aula della Camera, appresa notizia della scarcerazione, si è sollevato un applauso da entrambe le parti dell’emiciclo e la soddisfazione, per una volta, sembra essere bipartisan. 

Elly Schlein, segretaria del Pd, dichiara che “la liberazione di Cecilia Sala è un sollievo, e saperla presto in Italia ci riempie di gioia”, e rivolge “un ringraziamento al governo, al corpo diplomatico, ai servizi e a chi ha lavorato incessantemente, in questi 20 giorni di apprensione e angoscia, per questo risultato”. 

Anche Giuseppe Conte, leader del M5s, si dice sollevato della risoluzione della vicenda e fa “un plauso a tutta la nostra filiera: dal governo, alla diplomazia, ai servizi”. 

Stessa posizione anche per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs, che sottolineano come “fin dal primo momento avevamo auspicato che la diplomazia e il governo del nostro Paese lavorassero per ottenere questo risultato”.