La riunione di numerose sezioni delle associazioni d’arma e combattentistiche operanti a Melbourne giunte puntuali all’appuntamento di domenica, 7 febbraio scorso, presso il Veneto Club di Bulleen, è iniziata con la celebrazione della Santa Messa, in italiano, cantata dal Coro Furlan, diretto per questa occasione dal dottor Renato Vecchies.
Il celebrante, data l’occasione speciale, è stato il vicario episcopale e parroco della parrocchia di Santa Chiara di Box Hill North, padre Tony Kerin.
Quindi tutto sembrava andare bene eccetto che le sedie disponibili per il numero dei partecipanti, tutti di età molto avanzata, erano meno della metà del necessario.
A conclusione della cerimonia religiosa e l’ascolto del Silenzio fuori ordinanza, eseguito su registrazione audio, ecco al microfono il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini - Sezione di Melbourne per il Victoria e Tasmania – Aldo Zanatta, per un suo saluto ai presenti e doverosi ringraziamenti al sacerdote celebrante e al presidente del Veneto Club di Melbourne Louis Crema, insieme ai suoi colleghi dirigenti del sodalizio, ai componenti del Coro Furlan e anche ai rappresentanti delle associazioni d’arma consorelle presenti e ai capi dei Gruppi Alpini: Melbourne (Riccardo Meniguzzi), Epping (Giovanni Traglia), Springvale (Aldo Baron), Dandenong (Eligio Viera) e Myrtleford (Giovanni Parolin, assente).
Quindi Aldo Zanatta ha invitato l’unico superstite a Melbourne della tragica ritirata dei combattenti dispersi sul fronte russo – il maresciallo Ezio Catelli –, per dar lettura di un suo commovente e significativo saluto personale. “A questo mio saluto di oggi - ha dichiarato Catelli - vorrei aggiungere un ‘bravo’ per tutti i qui presenti a questa Santa Messa a ricordo di tutti coloro che ubbidirono agli ordini ricevuti e non tornarono alle loro case e alle loro famiglie. Mi congratulo con il presidente Zanatta e con i capigruppo della Sezione Alpini del Victoria e Tasmania per la realizzazione e il coordinamento di questo giorno particolare e per la presenza delle consorelle associazioni, famigliari e amici oggi qui presenti a onorare e a ricordare i 100.000 e più caduti negli sterminati campi di battaglia, di prigionia e dispersi nella tragica ritirata in Russia”.
“Oggi noi tutti li ricordiamo – ha proseguito –, e uniti ricordiamo anche lo scomparso Angelo Luigi Job (1922- 2019), presidente dell’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia (1941-46), fondata da lui agli inizi degli anni ‘60, e che chiedeva agli Alpini di Melbourne di concedere assistenza e collaborazione alla sua associazione, UNIRR, e che lo scorso anno di questi tempi (il 2 febbraio 2020, ndr) la sua consorte presentò agli Alpini di Melbourne il bellissimo quadro della Madonna del Fiume Don. Ricordiamo tutti i reduci che ubbidirono agli ordini e hanno onorato l’Italia in Australia. Oggi noi li ricordiamo dando lettura della Preghiera del Caduto in Russia dedicata al generale Manlio Francesconi.
Signore, tu sai che ho lasciato la mia casa per compiere il mio dovere.
Tu sai anche dove il destino mi ha spinto e portato, l’ho compiuto senza fa ritorno.
Nessuno conosce la mia sorte, dove riposano i resti del mio povero corpo, il dolore del mio cuore, la sofferenza, della mia carne [...]
O gaudente mio Dio, Signore dell’azzurro del mare, della Terra, concedi quella pace tua grandiosa d’amore a noi caduti [...]
Ti prego, mio Dio, per il mio ultimo riposo, fammi ritornare in seno alla terra mia natìa. Amen.
Dopo la parte religiosa i partecipanti prendevano posto ai loro tavoli del Salone Venezia per il pranzo che per l’occasione è stato rallegrato dai ritmi e motivi ben noti del musicista Tony D’Amico.