BEIRUT - Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende, stanno tutti bene: sono in ospedale ed hanno parlato con i propri familiari, rassicurandoli sulle condizioni di salute. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto. 

Secondo una prima ricostruzione, i quattro militari italiani sono rimasti feriti in seguito all’esplosione di due razzi da 122 millimetri, lanciati probabilmente da Hezbollah, che hanno colpito la base Unp 2-3 di Shama. I due razzi hanno colpito un bunker della base, che non ha ceduto, e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell’esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari. 

I feriti sono quattro caschi blu sardi della Brigata Sassari, secondo quanto riportato dall’ANSA. La Brigata Sassari ha assunto il comando del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) ad agosto scorso e rimarrà nell’area operativa sino a febbraio. I 500 ‘dimonios’ della Sassari appartengono al Comando Brigata, al 151° Reggimento fanteria, al Reggimento logistico, al 5° Reggimento genio guastatori di Macomer e al 45° Reparto Comando e Supporti Tattici “Reggio”.