CANBERRA - I fondi, erogati tramite il Childcare Subsidy (CCS), verrebbero ritirati in caso di violazioni reiterate, anche se resta incerta la soglia esatta oltre la quale un centro perderebbe il sostegno economico.

Il ministro dell’Istruzione Jason Clare ha sottolineato che l’obiettivo non è quello di punire i centri, bensì spingerli a migliorare. Secondo Clare, la legge dovrebbe servire come incentivo a rafforzare gli standard.

Al momento, il CCS può già essere sospeso nel caso in cui il Dipartimento dell’Istruzione rilevi un rischio immediato per la sicurezza dei bambini. Tuttavia, la nuova normativa renderebbe questo aspetto un criterio prioritario nell’assegnazione dei fondi.

Anche se l’Australian Children’s Education & Care Quality Authority valuta la qualità dei centri, non esiste una classificazione di mancata osservanza delle direttive, mentre le autorità statali e territoriali possono chiudere le strutture per gravi inadempienze.

Per approvare la legge al Senato, il governo dovrà ottenere il sostegno della Coalizione, dei Verdi o dei senatori indipendenti. La Coalizione si è detta favorevole, purché la normativa migliori concretamente la sicurezza. I Verdi, pur avendo espresso un sostegno di principio al disegno di legge, chiedono la creazione di un’autorità nazionale di controllo.

Intanto, il governo si prepara a discutere nuove misure come l’espansione della videosorveglianza negli asili nido, un registro nazionale del personale e la formazione obbligatoria per prevenire abusi. Dal prossimo settembre, i centri dovranno segnalare sospetti abusi entro 24 ore, e si valuta anche un divieto nazionale dell’uso dei telefoni cellulari al loro interno.