CANBERRA - L’ipotesi di tagli ai tassi d’interesse si fa sempre più concreta, mentre i mercati globali reagiscono convulsamente sotto l’impatto delle nuove tariffe imposte dagli Usa, a cui la Cina ha risposto con un pesante aumento dei dazi sulle importazioni americane.
Sebbene Chalmers non abbia confermato se durante l’incontro si sia parlato di un intervento d’emergenza, ha sottolineato l’importanza di “coordinarsi con le autorità di regolazione per affrontare la situazione”. Il mercato ora prevede cinque tagli entro la fine dell’anno, entro Natale il tasso ufficiale di sconto potrebbe scendere dal 4,1% attuale al 2,85%.
Un taglio dei tassi potrebbe alleggerire la pressione economica a chi ha un mutuo, ma secondo gli analisti è anche un segnale della crescente paura di una crisi simile a quella finanziaria globale del 2008. La prossima riunione della RBA è prevista per il 20 maggio e un taglio è ormai considerato certo.
Nel frattempo, la Borsa australiana ha subito un duro colpo: l’indice ASX200 ha perso l’1,8%, bruciando 40 miliardi di dollari in capitalizzazione. Le nuove tariffe avevano incluso un’imposta del 104% sulle importazioni dalla Cina, a cui Pechino ha risposto aumentando i dazi sugli Usa dall’attuale 34% all’84%.
Nelle ultime ore Washington ha annunciato una svolta ancora più eclatante, avendo portato i dazi sulle esportazioni cinesi al 125% e posto in pausa quasi tutti quelli straordinari innalzati nei confronti degli altri Paesi, mantendo l’aliquota di base al 10%.