CANBERRA - Diversi paesi della regione, tra cui Arabia Saudita, Iraq, Iran, Emirati Arabi Uniti e Kuwait, sono tra i primi 10 produttori di petrolio al mondo, e il prezzo globale del petrolio è aumentato negli ultimi giorni, in correlazione con la campagna di Israele volta a sradicare Hezbollah.

Nel mezzo delle crescenti tensioni si teme che lo Stretto di Hormuz, una via di transito marittima chiave che collega il Golfo Persico al Mar Arabico, possa venire bloccato, impedendo il passaggio di milioni di barili di greggio.

“Sapete, penso che ciò che sta accadendo in Medio Oriente sia un disastro, e questo perché siamo prima di tutto esseri umani, e troppe vite innocenti sono state perse e stanno venendo perdute in una parte pericolosa del mondo - ha detto Jim Chalmers -. Quindi questo è il nostro obiettivo principale. Il nostro obiettivo è far uscire gli australiani”.

“Ma ci sono anche conseguenze economiche. Gli ultimi 15 anni sono stati segnati da periodi di sostanziale incertezza economica globale, e proprio adesso la debolezza dell’economia cinese, combinata con le conseguenze economiche di un’escalation in Medio Oriente, sta creando una forte preoccupazione e incertezza nell’economia globale”.

Chalmers ha poi sottolineato le fluttuazioni dei prezzi di altri beni essenziali.

“E così abbiamo visto il prezzo del minerale di ferro salire considerevolmente. Ma è molto instabile, abbiamo visto una fluttuazione di circa 5 dollari in un paio di giorni”.

“E quindi penso che tutto ci dia un’idea, sia che si tratti di petrolio globale, minerale di ferro, carbone o altre importanti esportazioni. Ci dà un’idea di quanto le persone siano nervose nell’economia globale”.

A Chalmers è stato anche chiesto se esista il rischio che gli automobilisti australiani vedano aumentare sproporzionatamente i prezzi dei carburanti nel caso in cui quelli del greggio continuassero a crescere.

“Ovviamente siamo preoccupati in un momento in cui il prezzo globale del petrolio è in aumento. Non vogliamo vedere le stazioni di servizio scambiare gli automobilisti australiani per soggetti da rapinare. Non vogliamo vedere le stazioni di servizio fare la cosa sbagliata”.

Alla conferenza stampa era presente anche la presidente dell’Ente di controllo della concorrenza e a tutela del consumatore (ACCC), Gina Cass-Gottlieb, che, intervenendo, ha confermato che sono in atto severi protocolli di monitoraggio dei prezzi dei carburanti.