ROMA - Il Garante per la protezione dei dati personali ha adottato un provvedimento correttivo e sanzionatorio nei confronti di OpenAI, in relazione alla gestione del servizio ChatGpt, e ha comminato alla società una sanzione di 15 milioni di euro. 

La multa è stata calcolata anche tenendo conto dell’atteggiamento collaborativo ed è stato ordinato a OpenAI di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale di sei mesi su radio, televisione, giornali e Internet. 

Il provvedimento, che accerta le violazioni a suo tempo contestate alla società californiana, arriva all’esito di un’istruttoria avviata nel marzo del 2023.  

Secondo il Garante, la società che ha creato e gestisce il chatbot di intelligenza artificiale generativa, oltre a non aver notificato all’Autorità la violazione dei dati subita nel marzo 2023, ha trattato i dati personali degli utenti per addestrare ChatGPT senza aver prima individuato un’adeguata base giuridica. E per questo ha violato il principio di trasparenza e i relativi obblighi informativi nei confronti degli utenti. 

Inoltre, OpenAI non ha previsto meccanismi per la verifica dell’età, con il conseguente rischio di esporre i minori di 13 anni a risposte inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.