MILANO - Il pm di Milano, Mauro Clerici, ha chiesto una condanna a due anni e mezzo di reclusione per Danilo Coppola, l'immobiliarista romano imputato per tentata estorsione ai danni di Prelios, società di gestione del risparmio proprietaria del complesso immobiliare Porta Vittoria, nel capoluogo lombardo.
Coppola, lo scorso agosto, è stato estradato da Abu Dhabi e trasferito nel carcere di Viterbo per scontare una pena definitiva di oltre 6 anni per la condanna del 2022 per bancarotta per i fallimenti del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima spa e di Porta Vittoria spa.
L'indagine sulla presunta tentata estorsione a Prelios, che è parte civile, era anch'essa una costola di quella sulle bancarotte, e nel procedimento ha già patteggiato Giuseppe Vitali, uno dei soci della Immobiliare Orizzonti con sede nel Canton Ticino, che per l'accusa sarebbe stata controllata da Coppola in quanto “dominus” ed effettivo beneficiario. Nell'indagine del pm Clerici e della Gdf era stata emessa un'ordinanza di custodia in carcere per l'immobiliarista, ma le autorità della Svizzera, dove Coppola si trovava, avevano bocciato la richiesta di consegna all'Italia.
Stando alle indagini, Immobiliare Orizzonti, di cui l'ex moglie di Coppola deteneva il 10%, avviò una causa civile nei confronti di Prelios, causa ritenuta dagli inquirenti un pretesto per bloccare la società e ostacolare la trattativa in corso per la cessione dell'area di Porta Vittoria che aveva acquisito dopo il fallimento.
Per il pm, il reato di tentata estorsione si sarebbe perfezionato con una lettera scritta a Prelios dagli avvocati della ex moglie, ancora legata all'immobiliarista “da una rete di interessi comuni”, con cui sarebbe stato proposto un accordo per il quale la società di gestione del risparmio avrebbe dovuto consegnare 1,5 milioni e favorire il trasferimento dell'Hotel Cicerone in cambio della rinuncia di Immobiliare Orizzonti all'azione davanti al giudice civile.