ARGENTINA - Il caso di Nahuel Gallo, il gendarme argentino arrestato in Venezuela con l’accusa di spionaggio, ha preso una piega diplomatica di rilievo.  

Raúl Jalil, governatore di Catamarca, provincia del Nord dell’Argentina, ha inviato una lettera a papa Francesco insieme alla madre del gendarme, Griselda Heredia, chiedendo il suo intervento per ottenere la liberazione del giovane agente.  

La missiva, che porta il timbro ufficiale del governo provinciale, è stata inviata ieri, indirizzata al Palazzo Apostolico per chiedere al Pontefice di intercedere presso le autorità venezuelane. 

Il gendarme è detenuto sotto il regime chavista, ma non sono stati forniti dettagli sul luogo di prigionia o sul suo stato di salute. Nel testo si specifica che Gallo è stato arrestato il 8 dicembre scorso in Venezuela, in maniera arbitraria, mentre cercava di entrare nel Paese dalla Colombia, attraverso un valico terrestre, con l’intenzione di rivedere la sua compagna, María Alexandra Gómez García, e il loro figlio di due anni. 

La lettera al Papa, scritta dal governatore Jalil, sottolinea che sta parlando a nome della provincia di Catamarca e dei familiari di Nahuel Gallo, originario di quella zona, facendo un appello affinché la situazione possa essere risolta, per garantire pace e sicurezza alla famiglia del gendarme.  

“Chiedo che Sua Santità possa intercedere con il governo e le autorità venezuelane per trovare una soluzione che porti serenità alla famiglia”, scrive Jalil.  

Nel frattempo, la madre di Gallo, Griselda Heredia, ha espresso la sua preoccupazione per la sorte del figlio e ha denunciato la mancanza di contatti da quando il giovane è stato arrestato. La donna ha parlato pubblicamente più volte, sottolineando che non ha più notizie del figlio, da quando si è recato in Venezuela per rincontrare la sua famiglia dopo sette mesi di separazione. 

Dal lato venezuelano, le autorità, tramite il ministro dell’Interno Diosdado Cabello, hanno confermato la detenzione di Gallo, accusandolo di tentativo di infiltrarsi nel Paese per compiere attività di spionaggio. Cabello ha dichiarato che la polizia venezuelana è intervenuta dopo aver scoperto le intenzioni del gendarme che, afferma il politico, stava cercando di portare avanti una missione contro il governo di Nicolás Maduro. 

Il presidente argentino Javier Milei ha promesso che il governo argentino seguirà tutte le vie diplomatiche per ottenere la liberazione di Gallo.  

Fonti della Casa Rosada hanno dichiarato che tanto Milei quanto la ministra della Sicurezza, Patricia Bullrich, e il ministro degli Esteri, Gerardo Werthein, stanno cercando di negoziare con il regime di Maduro per portare a casa il cittadino argentino.  

Si sospetta che la detenzione di Gallo possa essere utilizzata dal governo venezuelano come leva per ottenere vantaggi diplomatici, come confermato dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri colombiano Luis Gilberto Murillo. 

L’arresto di Nahuel Gallo avviene in un momento di tensioni diplomatiche tra Buenos Aires e Caracas. Il coinvolgimento del Papa e delle istituzioni internazionali potrebbe giocare un ruolo cruciale nel risolvere questa crisi.