MELBOURNE - La struttura di quarantena da 580 milioni di dollari a Mickleham, nell’esterno nord di Melbourne, chiuderà la prossima settimana dopo essere stata inaugurata a febbraio e aver ospitato 2.168 residenti.
La struttura è stata gestita dal governo statale ma costruita e pagata da quello federale dopo le numerose fughe di COVID-19 del programma di quarantena alberghiera dello Stato, tra cui quella che ha scatenato la devastante seconda ondata.
Il Victoria ha fatto pressioni per mesi per ottenere la struttura prima che il governo Morrison cedesse alla sua richiesta nel giugno 2021.
La costruzione era inizialmente prevista per un costo di 200 milioni di dollari ma la stima è stata successivamente rivista a 580 milioni di dollari.
Il precedente governo australiano ha dato il via libera anche ad altri centri di quarantena, denominati centri per la resilienza nazionale, a Brisbane e Perth, nessuno dei quali è attualmente utilizzato.
Il Victoria e altri Stati hanno eliminato i requisiti di quarantena per gli arrivi internazionali subito dopo l’apertura di Mickleham, che è stato quindi utilizzato per ospitare le persone positive al COVID che non potevano isolarsi in modo sicuro a casa.
Con la diminuzione dei casi di COVID-19 in seguito all’ultima ondata di Omicron, il ministro della Polizia del Victoria, Anthony Carbines, ha dichiarato che l’hub di quarantena ha raggiunto il suo scopo.
“La sua chiusura è un altro passo avanti nella nostra ripresa dalla pandemia - ha dichiarato -. L’Australia aveva bisogno di queste strutture prima che la pandemia colpisse per la prima volta, ma questa importante risorsa esiste ora come polizza assicurativa nel caso di una futura pandemia, o per fornire alloggi in caso di emergenze come disastri naturali”.
Con il sistema sanitario dello Stato ancora sotto pressione ad agosto, l’opposizione ha promesso di valutare la possibilità di riutilizzare 250 letti a Mickleham per i pazienti ospedalieri se vincerà le elezioni statali di novembre in modo che la struttura non vada sprecata.