MELBOURNE - Studentessa al terzo anno a La Trobe University, dove studia un corso di laurea in lingue e linguistica, Christina Occhino (nella foto) ha un legame molto profondo con l’Italia e la Sicilia, in particolare, nonostante non ci sia ancora mai andata.

“Spero di poter visitare l’Italia presto; voglio andare in Sicilia, dove sono nati tutti i miei nonni”. Il nonno paterno, partito da Montalbano Elicona, in provincia di Messina, è arrivato in Australia dopo la guerra e qui ha conosciuto la futura moglie. 

Christina è cresciuta ascoltando soprattutto il dialetto siciliano, cosa che, quando ha cominciato a studiare italiano alle scuole superiori, le ha creato un po’ di confusione.

Un piccolo ostacolo che ha velocemente superato, ottenendo uno dei voti più alti in Victoria al VCE e il Premio della Società Dante Alighieri di Melbourne lo scorso anno, per gli ottimi risultati conseguiti. 

“L’italiano è la mia passione - ha ammesso - e non potrei immaginarmi senza. Anche se ancora non ho le idee chiare su cosa voglio fare dopo l’università, so che voglio usare l’italiano”.

E mentre accarezza l’idea di organizzare presto un primo viaggio verso la Sicilia che tanto ama, ha sfruttato le sue strabilianti competenze linguistiche per coltivare, nel frattempo, quel legame familiare: “Grazie all’italiano ho potuto conoscere meglio la mia famiglia in Sicilia. Mi scrivo con alcuni di loro e, grazie alla condivisione della lingua, il nostro rapporto è diventato molto più profondo”. 

Anche la relazione con la comunità italiana a Melbourne è cambiata a mano a mano che cresceva la sua conoscenza di “questa lingua bellissima che mi ha aiutata a sentirmi più vicina alla mia cultura”.

Il filo che unisce Christina con la più grande tra le isole italiane passa anche per la cucina, un’altra grande passione per lei, che ha imparato a preparare i piatti tipici della tradizione siciliana con la nonna e la mamma: “Preparo arancini, cannoli, carciofi ripieni, tutto quello che posso”, ha detto ridendo.

Lo studio di una seconda lingua, secondo la studentessa, è importante per le prospettive che apre, “aprendo la mente e creando nuove e grandi opportunità di comunicare con le persone, di viaggiare e di accrescere le esperienze di vita di ciascuno di noi”.