ROMA - L’aereo dell’Aeronautica Militare proveniente da Kabul è atterrato a Fiumicino alle 14.28 di lunedì scorso. Il Kc767 ha riportato in Italia le 74 persone che hanno lasciato il Paese dopo l’avanzata dei talebani: si tratta di personale dell’Ambasciata, connazionali che si trovavano in Afghanistan e una ventina di ex collaboratori afgani a rischio ritorsioni se fossero rimasti in Patria. è stato il primo volo del ponte aereo messo a punto dalla Difesa per evacuare gli italiani dall’Afghanistan.

Era partito domenica sera da Kabul; un altro volo è partito ieri dall’aeroporto della Capitale dove un team della Difesa si sta occupando dei complicati imbarchi che comprendono, come ha ricordato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, anche “cittadini afgani che hanno collaborato con la nostra missione”.

Le testimonianze, a caldo sono drammatiche: “Ci sentiamo traditi. I nostri collaboratori hanno creduto in noi e ora sono abbandonati e rischiano a vita - racconta un medico che ha collaborato a progetti sanitari -. Gli abbiamo  lasciati a Kabul e non sappiamo ora come aiutarli, come dobbiamo fare. Donne che non possono muoversi, che hanno collaborato con noi, che abbiamo formato: ostetriche, medici, che lavoravano con noi e ora sono abbandonati. I nostri ospedali sono abbandonati, non hanno farmaci, e malati muoiono. Bambini che non hanno da mangiare. La situazione è gravissima”.

A sbarcare anche un volontario di Emergency, rimpatriato dall’ospedale di Kabul: “Siamo rimasti sorpresi anche noi dalla velocità dell’avanzata dei talebani. Però, siamo stati in grado di attrezzarci abbastanza rapidamente per far fronte a tutte le difficoltà e necessità che si sono manifestate in questo periodo. Da quando sono iniziati gli scontri nella provincia di Rogan abbiamo visto un considerevole aumento di pazienti con ferite, o da proiettili, o da frammenti di mine o esplosivi”. 

“La volontà di Emergency - ha aggiunto - è quella di restare in campo in Afghanistan rimodulando il nostro staff medico e far rientrare così colleghi che non siano strettamente necessari per le attività cliniche. Emergency non è andata via. Le nostre strutture sono pienamente funzionanti sul campo”.

Almeno 10 persone sono rimaste uccise domenica nel caos all’aeroporto di Kabul dopo che una folla di migliaia di persone si è riversata nell’area con la speranza di lasciare il Paese. 

Nello scalo preso d’assalto sono stati sparati dei colpi e ne è seguita una fuga precipitosa, che ha causato vittime. Il Pentagono ha riferito che le forze statunitensi hanno ucciso due persone armate. Altre due persone sono morte dopo essere cadute da un aereo militare americano al quale si erano aggrappati dopo il decollo. Alcuni testimoni oculari hanno detto che decine di persone sono rimaste ferite.