La mossa strategica consente alla Cina di minacciare anche un attacco da lunga distanza al suolo degli Stati Uniti.

Il dispiegamento dell’armamento atomico consiste in una versione potenziata del precedente missile JL-2 dalla gittata di 7.200 km.

I missili installati sono i nuovi JL-3, dal raggio d’azione incrementato a 12mila km, il che sta a significare che ora i sommergibili cinesi sono in grado di lanciare da una distanza superiore dalla costa orientale americana, quando in precedenza dovevano raggiungere le Isole Hawaii.

L’ammiraglio Sam Paparo, comandante della flotta statunitense del Pacifico, ha rivelato l’avvenuto schieramento dei nuovi missili balistici cinesi nel corso dell’ultima conferenza a Washington.

"I sei sommergibili cinesi della classe Jin sono ora equipaggiati con missili balistici intercontinentali JL-3. Sono stati costruiti per minacciare gli Stati Uniti", ha detto Paparo.

Paparo ha rifiutato di rispondere a chi ha chiesto se alcuno dei sommergibili cinesi abbia già effettuato le cosiddette operazioni di deterrenza nell’Oceano Pacifico al largo delle Hawaii.

L’intervento dell’ammiraglio ha avuto luogo dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato il presidenter cinese Xi Jinping per il loro primo colloquio bilaterale a margine del vertice del G-20 a Bali.

Parlando dopo l’incontro, Biden aveva affermato che quando si tratta della Cina gli Stati Uniti "competeranno vigorosamente, ma non perseguendo un conflitto", aggiungendo: "credo in modo assoluto che non ci sia bisogno di una nuova Guerra Fredda" con la nascente super potenza asiatica.

Da parte sua Pechino non ha ufficialmente annunciato il dispiegamento dei nuovi  missili JL-3.

L’alto comando della marina statunitense, che afferma di avere le prove dell’avvenuto dispiegamento, ha avvertito che l’arma a lungo raggio accresce la minaccia nucleare cinese.

Il JL-3 consentirebbe alla Cina di prendere di mira gli Stati Uniti continentali da una posizione riparata all’interno del Mar Cinese Meridionale, aveva riportato nel marzo di quest’anno il comandante del comando strategico degli Stati Uniti, l’ammiraglio Charles Richard, allo Armed Services Committee del Senato.