MILANO - Xu Zewei, cittadino cinese di 33 anni, è stato arrestato il 3 luglio all’aeroporto di Malpensa – dove era appena arrivato con un volo da Shanghai – in esecuzione di un mandato delle autorità statunitensi nell’ambito di un’inchiesta dell’Fbi.  

È accusato di far parte di un team di hacker che avrebbe compiuto operazioni di spionaggio, in particolare nel 2020, sui vaccini anti-Covid in produzione all’Università del Texas. 

Secondo quanto riferito dalla moglie, residente a Shanghai, Xu è un tecnico informatico arrivato in Italia per una vacanza.  

Il 4 luglio, la giudice Veronica Tallarida della quinta sezione penale d’appello di Milano ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere (attualmente è detenuto a Busto Arsizio, in provincia di Varese), dopo che il provvedimento era stato eseguito il giorno prima, intorno alle 11, dalla Polizia di frontiera. 

Era ricercato a livello internazionale su mandato emesso il 2 novembre 2023 dal distretto meridionale del Texas. Le accuse mosse dagli Stati Uniti comprendono frode telematica e furto di identità aggravato (pena massima 5 anni), associazione a delinquere finalizzata alla frode (fino a 20 anni), accesso non autorizzato a sistemi informatici protetti (5 anni) e un secondo capo per furto di identità (2 anni). 

Negli atti, la giudice scrive che “il ministero dell’Interno ha comunicato che l’autorità statunitense ha emesso il provvedimento” sulla base di un’indagine da cui è emerso che Xu, insieme ad altri connazionali, avrebbe fatto parte di un’associazione a delinquere dedita al furto di dati tramite accessi illeciti a computer, tra cui quelli di università e centri di ricerca “ubicati negli Stati Uniti e altrove”. 

Secondo l’Fbi, avrebbe agito per conto di autorità appartenenti al governo cinese. Gli è stato anche sequestrato il telefono per acquisire “dati utili all’accertamento dei fatti”. 

Per il giudice italiano sussiste un concreto pericolo di fuga, dal momento che l’uomo era appena giunto in Italia e non risulta avere alcun radicamento nel Paese. 

Domani mattina è fissata un’udienza in Corte d’Appello a Milano per l’identificazione e l’eventuale consenso all’estradizione, il cui procedimento potrebbe durare diverse settimane. 

Xu è coinvolto in quella che viene descritta come una “campagna di intrusione informatica su larga scala” orchestrata dal governo cinese, nota come “Hafnium”, che avrebbe preso di mira migliaia di computer nel mondo per ottenere informazioni su “varie politiche del governo statunitense”.  

Le contestazioni, contenute in atti del ministero dell’Interno italiano, includono anche attività di spionaggio contro “università, immunologi e virologi” statunitensi a partire dal febbraio 2020, in coincidenza con lo scoppio della pandemia.