CHARLEROI - Lo scorso 21 giugno, si sono tenuti i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della F.E.A.M. – Federazione Europea delle Associazioni dei Molisani. All’iniziativa hanno preso parte circa quaranta persone provenienti dalla Svizzera e da diverse località del Belgio, in rappresentanza della vasta comunità molisana residente all’estero.
L’evento ha visto la partecipazione di diverse autorità e rappresentanti delle istituzioni molisane nel mondo, tra cui Angelo Berardini, presidente della F.E.A.M. e referente per la Svizzera, Mario Castelli, presidente del Com.It.Es di Charleroi, e Félicien Campanelli, giovane delegato della Regione Molise in Belgio e membro dell’associazione Campomolise.
È stato proprio lui a raccontarci di questa importante ricorrenza. Presente anche Anna Maimone, console amministrativa italiana a Charleroi.
La giornata ha avuto inizio alle ore 9.30 con la deposizione di una corona di fiori presso il cimitero di Charleroi, dove riposano molti dei minatori molisani vittime della tragedia del Bois du Cazier. “È stato un momento molto toccante – ha raccontato Campanelli – abbiamo voluto rendere omaggio ai nostri connazionali scomparsi, portando una corona di fiori al cimitero, dove sono sepolti molti dei minatori morti nella tragedia”.
Dopo la cerimonia, i partecipanti hanno visitato il sito del Bois du Cazier, a Marcinelle, luogo simbolo dell’emigrazione molisana in Belgio e teatro dell’esplosione dell’8 agosto 1956 che costò la vita a 262 lavoratori, in gran parte italiani. “Abbiamo accompagnato i partecipanti, soprattutto quelli arrivati dalla Svizzera, in una visita al sito – ha spiegato. – È stato importante mostrare loro questo posto carico di significato per la nostra comunità”.

Félicien Campanelli depone una corona floreale per commerorare le vittime della tragedia, accompagnato da Angelo Berardini.
Durante la commemorazione, è stato ricordato anche il dono della campana Mater Orphanorum, realizzata dalla Fonderia Marinelli di Agnone e collocata nel 2002 nel sito minerario grazie all’impegno di Anna Di Nardo Ruffo, della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, in collaborazione con la Regione Molise. “Questa campana è un simbolo molto forte – ha dichiarato Campanelli – suona ogni anno l’8 agosto, una volta per ognuna delle 262 vittime. Ad ogni rintocco, viene pronunciato il nome di un minatore. È un modo per non dimenticare nessuno”.
Alle 10.30, appuntamento alla Sala Galvan di Charleroi, dove si è tenuto l’incontro ufficiale tra i delegati e i rappresentanti delle associazioni molisane, con un confronto aperto sul presente e sul futuro della comunità. “Eravamo un bel po' – ha raccontato Campanelli – ed è stato bello discutere insieme di come possiamo trasmettere l’identità molisana alle nuove generazioni”.
Nel suo intervento, il giovane rappresentante ha ribadito la necessità di continuare a valorizzare le tradizioni e promuovere il turismo delle radici: “Dobbiamo fare il possibile per far conoscere la nostra regione. Il Molise è ancora poco conosciuto e ha bisogno di essere raccontato. Dobbiamo mantenere vivi i nostri balli, le tradizioni, la nostra lingua. La nostra cultura non si deve perdere”.

Un ricco buffet per allietare gli ospiti.
Dopo una pausa pranzo animata da intermezzi culturali, i lavori si sono conclusi nel pomeriggio con un momento di sintesi e saluti istituzionali. “Essere presente come rappresentante dei Molisani nel Mondo per il Belgio è un onore e una grande responsabilità. Sento che questo impegno non è solo un incarico, ma una missione che porto nel cuore”, ha concluso Campanelli.