LA PLATA – “Una volta qui a La Plata si diceva che bastava sollevare una piastrella e saltava fuori un calabrese”, scherza Giuliana Burlando, vicesegretaria generale del Círculo Calabrés della città.

“Inizialmente i calabresi si riunivano alla Casa d’Italia, oggi Círculo Italiano, poi uno di loro mise a disposizione il suo garage – racconta Giuliana –. Infine, grazie a una raccolta fondi, si comprò un terreno e si costruì la sede”, che oggi si trova nella calle 40 (tra 29 e 30). L’inaugurazione è avvenuta il 23 aprile 1988. L’attuale presidente è Armando Colabraro.

“Il nostro circolo è conosciuto per le due sue feste – dice Giuliana – a cui partecipano fino a 200 persone. Per il 2025 ne abbiamo programmate 9, unendo la tradizione calabrese con la storia argentina”. Si festeggeranno San Francesco di Paola e San Rocco, che fanno parte della tradizione regionale, ma anche il 25 de Mayo, anniversario della rivoluzione che ha portato all’indipendenza argentina. 

“Perché noi ci sentiamo così, con il cuore diviso tra la Calabria e l’Argentina” afferma Giuliana, che è calabrese per parte materna, mentre la famiglia del padre è di Genova. “I miei nonni sono emigrati dopo la seconda guerra mondiale – ricorda – e io ho avuto la fortuna di aver conosciuto i miei 4 bisnonni, perché si erano sposati tutti molto giovani e a 18-20 anni già avevano figli. In casa mia era normale sedersi intorno al fucularu per mangiare le patate arrostite nella cenere e ascoltare i racconti dei nonni”.

Da sinistra, Giuliana e, accanto a lei, sua nonna con un vassoio di torta fritta calabrese.

L’associazione vanta anche una biblioteca con libri in italiano e in dialetto calabrese e fa parte della Rete di biblioteche delle collettività de La Plata.

“I dialetti erano stati proibiti da Mussolini, ma rappresentano l’espressione di un popolo – osserva Giuliana –. Manteniamo contatti con artisti calabresi, come il musicista Mimmo Cavallaro e Filippo Prestia, poeta e presidente della Dante di Vibo Valentia”.

Per il prossimo anno, il Círculo sta montando uno spettacolo in cui esplora il concetto di identità attraverso la danza.

Che bilancio fare di quest’anno così difficile dal punto di vista economico per l’Argentina? “Le feste sono sempre state molto partecipate e non abbiamo sentito un impatto troppo pesante – dice Giuliana –. Ci sosteniamo bene grazie ad attività che ci permettono di raccogliere fondi, come la manifestazione Italia in piazza, organizzata dalla municipalità de La Plata, dove siamo sempre presenti con stand con piatti tipici calabresi”.