ROMA - “Come tutte le intelligence del mondo, anche i servizi italiani, al fine di contrastare le organizzazioni terroristiche o criminali, in nome della sicurezza nazionale da molti anni fanno ricorso a strumenti come quelli prodotti e forniti dall’azienda Paragon Solutions”. Così al Question Time della Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, sul caso dello spyware Graphite.
Il Ministro ha risposto a interrogazioni sulle iniziative, anche in sede europea e internazionale, a tutela della libertà di comunicazione e informazione, in relazione alla recente vicenda dell’utilizzo di programmi informatici “spia” a danno di giornalisti e attivisti della società civile. “Il governo intende adire le vie legali nei confronti di chiunque, in questi giorni, lo ha direttamente accusato di aver spiato i giornalisti. Come tutti hanno potuto constatare, finora il governo non ha spiato giornalisti, ma se mai li ha portati in salvo”.
“Le agenzie di intelligence – ha sottolineato – rispettano nel modo più rigoroso la Costituzione e le leggi. Questo rigoroso rispetto vale anzitutto verso i soggetti specificamente tutelati da tale legge, in primis i giornalisti. Tutto ciò avviene sotto il controllo, ciascuno per la sua parte, dell’Autorità delegata, del Copasir e della magistratura”. “Va dato atto che la società Paragon Solutions ha garantito la fornitura del servizio, in ottemperanza alle clausole contrattuali, con massima professionalità e serietà. Nessuno ha rescisso in questi giorni alcun contratto nei confronti dell’intelligence. Tutti i sistemi sono stati e sono pienamente operativi contro chi attenta agli interessi e alla sicurezza della nazione”.
“La puntuale e costante applicazione della legge 124/2007 non esclude la disponibilità ad aggiornare la legislazione medesima, se necessario. Compete in ogni caso all’autorità giudiziaria accertare l’origine delle vulnerabilità denunciate. I servizi italiani sono pronti a dare tutto il loro supporto. Puntuale risposta agli interrogativi sollevati da questa vicenda è stata fornita al Copasir dal direttore di Aise, audito dal Comitato, e altre ne verranno nelle prossime settimane, qualora sia richiesta l’audizione di altri appartenenti all’intelligence”.
Il ministro Ciriani ha risposto anche per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su Gaza e il piano di Trump per il futuro della Striscia. “La posizione del governo è molto chiara: l’unico orizzonte possibile resta quello dei due popoli, due Stati che convivano in pace e sicurezza. Altre soluzioni non ce ne sono. Per questo, continuiamo a mantenere stretti contatti con la nuova amministrazione americana, con i partner europei e con tutti i principali partner regionali, a partire da Egitto e Giordania”.
“Certamente Hamas non può tornare a controllare la Striscia. La popolazione di Gaza ha già pagato un prezzo troppo alto per la sua follia terroristica. Come è stato ribadito nei giorni scorsi al ministro israeliano Sa’ar, la priorità è sostenere in ogni modo il consolidamento del cessate il fuoco, a cui si accompagna il forte impegno per la ricostruzione materiale e sociale della Striscia”. “Soltanto un governo palestinese forte potrà tornare a esercitare la propria sovranità su Gaza, anche con il supporto di una missione internazionale a guida araba sotto l’egida delle Nazioni Unite, cui siamo pronti a partecipare”, ha concluso ministro Ciriani.