ROMA - Antonio Tajani cambia strategia sulla cittadinanza e si mostra più accomodante con il resto del centrodestra, che vorrebbe convincere sulla bontà di una riforma che dia più peso alla formazione scolastica.
Intanto frena: lo Ius Italiae “non è l’emergenza numero uno”, ha affermato, ma “un centrodestra moderno deve farsi carico di questo problema”. Detto questo, “figurarsi se faccio una minima azione che possa mettere in difficoltà il centrodestra, ho raccolto l’eredità di Berlusconi...”. Un possibile asse con le opposizioni per far passare lo Ius scholae in Aula? “Non siamo disposti a fare accordi a ribasso, io vorrei convincere i nostri alleati entrando nel merito”. Per ora i risultati della ‘moral suasion’ sono modesti, almeno per quanto riguarda la Lega che chiude ogni spiraglio: “Invitiamo l’amico Tajani ad archiviare ogni polemica sulla riforma della cittadinanza. Non passerà mai”. A stretto giro l’eurodeputato azzurro Fulvio Martusciello prende in prestito le stesse, identiche, parole per mandare un messaggio a Salvini e ai suoi “Archiviamo ogni polemica: il terzo mandato non passerà mai. La Lega del Nord si rassegni”.
A modificare i toni (più che i contenuti) del leader forzista potrebbe essere stato il muro eretto all’unisono da Lega e Fdi, la cautela del Pd, ma anche alcune ricostruzioni che parlano di una certa prudenza di Marina Berlusconi sul dossier cittadinanza. Lei “è un’amica, non abbiamo mai affrontato questo tema. Non si è mai espressa su questo tema”, ha smentito Tajani che, invece, secondo altre fonti di Fi sarebbe sostenuto dalla primogenita del Cavaliere in quest’iniziativa per i diritti. Il segretario, però, resta stretto tra la resistenza degli alleati di governo e le polemiche delle opposizioni. “Noi ci siederemo al tavolo” sullo Ius scholae in Parlamento - gli dice Giuseppe Conte -. Ma se continui a fare dichiarazioni a luglio o ad agosto e poi le ritiri è un teatrino avvilente per questi giovani che ci credono, sei una contraddizione vivente”.
Rincara la dose Riccardo Magi di Più Europa: “Abbia un sussulto di dignità e smetta di parlare di cittadinanza, non ha più credibilità”. Il vicepremier azzurro crede fermamente nella bontà della proposta elaborata dal suo partito, che “aggiunge serietà” al percorso per far diventare ragazzi stranieri cittadini italiani: 10 anni di formazione scolastica obbligatoria con profitto. Nell’attesa che il testo degli azzurri venga effettivamente calendarizzato in Parlamento, e il confronto possa iniziare sulle carte, Fi si prepara a un’estate di mobilitazione per rivendicare il “diritto alla salute per tutti” e chiede una riforma complessiva della sanità entro fine legislatura. Poi, l’autunno sarà dedicato alla manovra.