MELBOURNE - Il leader laburista ha scelto la capitale del Victoria, lo Stato più progressista d’Australia, per annunciare l’adozione del piano portato alle ultime elezioni dal suo predecessore, Bill Shorten, per la riduzione delle emissioni allo zero netto, entro il 2050.
Tutti i programmi elettorali laburisti sono stati oggetto di un’attenta revisione, dopo la cocente batosta rimediata alle urne, soprattutto in Queensland, uno Stato come il NSW, dove il voto del settore minerario ha un peso non indifferente, ma evidentemente Anthony Albanese pensa sia arrivato il momento di piazzare i primi paletti, di prendere i primi impegni da portare alle prossime elezioni.
Nel discorso pronunciato a Melbourne, Albanese non è andato oltre al rinnovo dell’impegno sulle emissioni zero nel 2050. Non è chiaro infatti quale percentuale di riduzione dei veleni i laburisti intendono ottenere per il 2030 né in quale maniera e con quale meccanismo un futuro governo da lui guidato riuscirà a realizzarlo.
Nonostante l’assenza completa di dettagli, l’annuncio del leader è comunque piaciuto al portavoce laburista ai Cambiamenti climatici, Mark Butler: “Siamo a un quarto della strada del nostro mandato parlamentare all’opposizione, e avviando il processo di sviluppo dei programmi, siamo partiti dai princìpi fondamentali, poi in consultazione con vari gruppi quali imprenditoriali e delle forze sociali, come il Business Council of Australia e l’ACTU, finalizzeremo i dettagli prima delle elezioni”, ha detto.
Con il governo che non ha ancora preso posizione sul target di emissioni zero nette nel 2050, nonostante le pressioni internazionali, soprattutto da parte del leader conservatore inglese Boris Johnson, che ha un certo ascendente sul primo ministro australiano Scott Morrison, i laburisti hanno pensato bene di fare un po’ di politica d’intenti sul 2050 senza scoprire le carte sui tagli alle emissioni entro il 2030.
Alle ultime elezioni i laburisti avevano presentato target di riduzione delle emissioni al 45%, ai livelli del 2005 entro il 2030, senza però rivelare quanto il loro piano climatico sarebbe costato.
Butler ha detto che c’è ancora molto lavoro da fare prima di arrivare a una decisione sugli obiettivi sulle emissioni del 2030: “Ci consulteremo per trovare un obiettivo a medio termine corretto e responsabile e annunciarlo nel 2022, ma posso impegnarmi a dire fin d’ora che sarà coerente con il percorso fissato dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici”.
Il ministro dell’Energia, Angus Taylor, ha criticato i laburisti dicendo che annunciare i target sulle emissioni per il 2050 senza quelli del 2030 lascia il tempo che trova: “È cruciale avere un piano sui target di riduzione per il 2030 ed è quello su cui si sta impegnando il governo, ed è quello su cui sto lavorando con il mio Dipartimento per determinare i costi”, ha detto.
La politica d’intenti sul clima, presentata dal leader dell’opposizione, ha trovato critiche anche tra i Verdi, con il nuovo leader Adam Bandt, che ha sollecitato i laburisti a fissare obiettivi a breve termine, prima di adottare quelli a lungo termine: “Se ci concentriamo su zero emissioni nel 2050, a partire dalle prossime elezioni salta l’accordo di Parigi, che prevede di frenare a due gradi l’aumento medio della temperatura globale”.
Per l’unico deputato Verde, i laburisti, con la loro strategia, stanno facendo il gioco di Scott Morrison e, allentando la pressione nei confronti del governo, favoriranno l’inerzia sul clima.
Ma i laburisti giocano sul sicuro, con i governi statali e i grandi gruppi industriali, che hanno già tutti adottato le emissioni a quota zero netto nel 2050, anche forti del fatto che entro quella data, presumibilmente, avremo compiuto la svolta epocale, con l’energia che illuminerà le nostre case, negozi e imprese sarà prodotta da fonti rinnovabili e anche le macchine verranno messe in moto grazie all’energia da fonti rinnovabili. E se per alcuni settori, come quello agricolo, sarà più arduo raggiungere l’obiettivo, per altri, già dotati di tecnologie rinnovabili e per lo stoccaggio, come il comparto energetico, sarà più facile, e produrre elettricità a costi inferiori sarà diventata, speriamo, una realtà.