CANBERRA - La rottura è stata confermata pubblicamente questa mattina dal leader dei Nazionali, David Littleproud, che ha dichiarato: “Il nostro partito ha deciso di non rientrare in un accordo con i Liberali dopo queste elezioni. Una decisione di principio, per guardare avanti e riaffermare politiche che incidono sulla vita delle persone che rappresentiamo”.
Littleproud ha aggiunto di aver comunicato chiaramente alla leader liberale Sussan Ley che i Nazionali resteranno aperti al dialogo, ma agiranno da indipendenti nella nuova legislatura.
“È con grande dispiacere che annuncio che non faremo parte di quella Coalizione. Saremo pragmatici e lavoreremo in modo costruttivo con Sussan e il suo team per sconfiggere il governo Albanese alle prossime elezioni”.
La rottura arriva dopo settimane di trattative fallite. Secondo The Australian Financial Review, i Nazionali avevano chiesto tre garanzie: mantenere i poteri di smembramento dei colossi della distribuzione al fine di garantire il regime di libera concorrenza, istituire un fondo regionale da 20 miliardi di dollari e promuovere l’adozione dell’energia nucleare, richieste che i Liberali non hanno voluto formalizzare.
Mentre i Liberali hanno subito una delle peggiori sconfitte elettorali di sempre, i Nazionali hanno mantenuto tutti i loro seggi alla Camera, rafforzando la loro posizione per agire in autonomia. La fine, almeno formale, dell’alleanza segna una nuova fase nella politica conservatrice australiana.