CANBERRA - La riforma proposta dai laburisti prevede di portare dal 15 al 30% l’aliquota agevolata sulla parte dei saldi di superannuation che superano i 3 milioni, una misura pensata dopo che il Tesoro ha rilevato che alcuni contribuenti utilizzavano il sistema più come strumento di elusione fiscale, che per il proprio pensionamento.

Una delle parti più controverse della riforma è la tassazione dei guadagni non realizzati, ovvero incrementi di valore su beni come immobili o azioni che non sono stati venduti. Molti di questi grandi saldi si trovano in fondi pensione autogestiti.

Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha definito la modifica “modesta”, sottolineandoo che i guadagni non realizzati sono già tassati in altri ambiti del sistema fiscale australiano, come le imposte fondiarie. Chalmers ha anche ricordato che eventuali perdite potranno essere riportate negli anni a seguire.

Il senatore dei Nazionali Matt Canavan si è opposto fermamente alla misura: “Non appoggeremo mai una tassa che colpisce chi non ha liquidità per pagarla. Tassare i guadagni non realizzati è profondamente ingiusto”.

La leader dei Verdi Larissa Waters ha dichiarato che la soglia dovrebbe essere abbassata a 2 milioni: “Solo lo 0,5% della popolazione sarebbe interessato da questa tassa. Non parliamo di gente comune”.

Ieri, Albanese ha aperto alla possibilità di un dialogo con la Coalizione: “Se vogliono trattare, ben venga. Alcuni conti super superano i 100 milioni. Non è certo per la pensione ordinaria, no?”.