CANBERRA - Al centro del dibattito: l’impegno a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050.

I leader dell’opposizione Sussan Ley e David Littleproud hanno confermato che l’obiettivo “net zero” è al momento oggetto di revisione. Tuttavia, le profonde divisioni tra i membri dei due partiti suggeriscono che trovare un consenso sarà difficile.

La senatrice liberale Jane Hume ha dichiarato che abbandonare l’obiettivo potrebbe andare contro la volontà dell’elettorato. Di parere opposto, il senatore Alex Antic, che ha definito “dannoso” il mantenimento del net zero e ha sollecitato la Coalizione a liberarsene per riconquistare l’appoggio popolare.

Anche il senatore nazionale Matt Canavan, che ha sfidato Littleproud per la leadership con una piattaforma anti-net zero, ha sostenuto di aver raggiunto il suo obiettivo portando il tema al centro del dibattito. La senatrice Jacinta Nampijinpa Price ha criticato l’obiettivo definendolo “irrealizzabile” senza energia nucleare.

In contrasto, la deputata liberale Zoe McKenzie ha affermato che la maggioranza del partito sostiene il mantenimento del net zero, e si è detta fiduciosa che resterà un principio guida della Coalizione.

Nel frattempo, l’Istituto per gli Affari Pubblici ha rilevato che il 79% degli australiani dà priorità a energia affidabile e a basso costo rispetto al raggiungimento del net zero.

L’accordo tra i due partiti resta in sospeso, così come la nomina del nuovo gabinetto ombra. I Liberali insistono per una revisione completa della politica energetica, mentre i Nazionali spingono per un approccio più deciso e favorevole al nucleare.