BOGOTÁ – Dopo 67 giorni di udienze e con la presentazione degli allegati finali, si è conclusa martedì 9 luglio la fase di giudizio penale contro l’ex presidente colombiano Álvaro Uribe Vélez, accusato di frode processuale, corruzione in ambito penale e corruzione di testimoni. La decisione della giudice Sandra Liliana Heredia sarà resa nota il prossimo 28 luglio.
Il procedimento, seguito con grande attenzione dall’opinione pubblica colombiana, riguarda fatti risalenti a oltre tredici anni fa e ha visto Uribe passare da accusatore a imputato.
Nel 2012, infatti, l’allora senatore ed ex presidente denunciò il parlamentare Iván Cepeda, accusandolo di legami con gruppi paramilitari di estrema destra. La Corte Suprema, però, archiviò nel 2018 il caso contro Cepeda e aprì un'inchiesta su Uribe per presunta manipolazione di testimoni al fine di screditare il senatore del Pacto Histórico.
Nel corso del processo, i legali di entrambe le parti hanno presentato prove e testimoni, e lo stesso Uribe è intervenuto in aula per difendersi dalle accuse. “Mi interessa la mia reputazione, il mio impegno con la Colombia e con la mia famiglia. La coscienza mi dice che ho detto la verità nella mia vita pubblica”, ha detto Uribe nelle sue dichiarazioni finali, respingendo ogni addebito e accusando Cepeda di averlo “maltrattato”.
Dal canto suo, il senatore Cepeda ha commentato su X: “Con orgoglio e soddisfazione possiamo dire, dopo una lotta durata 13 anni, che il 28 luglio la giudice Heredia darà lettura della sentenza contro l’ex presidente Uribe”.
Il verdetto potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama politico colombiano, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del maggio 2026. L’ex presidente Uribe, figura di riferimento del partito di opposizione Centro Democrático, continua a esercitare un forte peso politico e mediatico nel Paese.