BOGOTÀ – Un weekend incandescente, in Colombia, per le proteste in tutto il Paese contro le riforme proposte dal presidente Gustavo Petro.
La manifestazione è stata organizzata principalmente da partiti e movimenti di opposizione, tra cui il Centro Democratico, e ha coinvolto oltre 20 città in Colombia, ma anche all’estero, in luoghi con una forte presenza della comunità della diaspora, come New York e Miami.
Le città di Medellín, Bogotá e Cali sono state gli epicentri della mobilitazione. A Medellín, circa 15.000 persone hanno partecipato alla marcia, seguite da Bogotá e Cali con circa 4.000 manifestanti in ciascuna delle due città. A Manizales, nella zona montagnosa della coltivazione del caffé, circa 1.000 cittadini hanno preso parte alla protesta.
La manifestazione è iniziata alle 10 del mattino e si è svolta senza incidenti, sebbene a Barranquilla la marcia sia stata preventivamente annullata per motivi di sicurezza e sostituita da un sit in in una piazza del centro.
Il motto della giornata Yo marcho para no marcharme ("Marcio per non andarmene") ha riassunto il malcontento diffuso in parte della popolazione, che ha voluto esprimere il rifiuto nei confronti delle riforme proposte dal governo, in particolare quelle in materia di pensioni, tasse e lavoro.
Nel mirino anche un modello di governo che, secondo le critiche, non ha saputo affrontare adeguatamente i problemi legati alla sicurezza e la gestione di aziende strategiche come Ecopetrol, l’ente nazionale per l’energia, in profonda crisi.
"Ciò che cerca un numero così ridotto di persone è un colpo di stato parlamentare per abbattere il governo e deridere undici milioni e mezzo di elettori" ha dichiarato il presidente Gustavo Petro in risposta alle proteste, aggiungendo che durante le manifestazioni non ci sarebbero stati abusi da parte delle forze dell'ordine.
“Coloro che si manifestano contro di me avranno tutte le garanzie democratiche – ha scritto sui social media –. Non ci sarà nessuna donna violentata, nessun gas lacrimogeno, nessun giovane con gli occhi distrutti, nessuna tortura, né migliaia di arresti" ha assicurato il presidente, alludendo alle azioni di governi precedenti.
Tuttavia, le dichiarazioni del presidente hanno suscitato reazioni da parte dell'opposizione, cha ha contestato le accuse di Petro, rivendicando il carattere civile della protesta.
Il senatore Miguel Uribe Turbay (Partito Democratico), uno dei principali promotori della mobilizzazione, ha sottolineato che la mobiitazione rappresentava un segno di “unità necessaria per superare le avversità dell’attuale governo”. E ha aggiunto: "Queste marce dimostrano che c'è futuro e speranza per la Colombia, e dobbiamo costruirli insieme".
La deputata Katherine Miranda (Alianza Verde) ha criticato il messaggio di Petro, ricordando che non esistono "proteste buone o cattive", ma che i cittadini in disaccordo con il governo devono essere ascoltati”.