Trieste è una delle perle d’Italia: offre storia, cultura e panorami mozzafiato.
I palazzi Liberty e le facciate dalle chiare influenze austro-ungariche hanno assistito alla nascita di grandi romanzi; sul lungomare hanno passeggiato poeti e letterati.
Rainer Maria Rilke, Umberto Saba, Italo Svevo e James Joyce si sono seduti ai caffè del centro per farsi ispirare dall’atmosfera multiculturale di questa città di confine, che accoglie e risplende.
A pochi minuti dal centro cittadino, dirigendosi verso il bosco del Farneto, sorge il Palazzo Ferdinandeo, eretto nel 1858 in onore dell’imperatore Ferdinando I d’Asburgo, che, nel 1999, è stato eletto come sede del MIB Trieste School of Management, una importante scuola di specializzazione post-laurea, che offre un vasto programma di corsi, volti ad accrescere le competenze manageriali dei partecipanti.
A oggi sono più di 3.500 i diplomati nel mondo, arrivati da 105 Paesi diversi.
La scuola offre, tra gli altri, anche un corso destinato ai discendenti degli emigrati italiani nel mondo - Origini Italia -, che, in due mesi di lezioni in aula e tre di lavoro presso aziende italiane, garantisce ai partecipanti una formazione in Export Management e Sviluppo Imprenditoriale.
Grazie al sostegno finanziario degli enti e delle istituzioni partner, la partecipazione al programma è gratuita, viaggio e alloggio inclusi.
Arrivato alla sua 22esima edizione, sotto la guida di Stefano Pilotto, direttore del corso dal 2001, Origini Italia ha accolto in questa edizione 18 partecipanti provenienti da nove Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cile, Messico, Sudafrica, Uruguay e Venezuela.
Francesca Carolillo, la rappresentante australiana, è una ragazza di 28 anni, partita lo scorso ottobre da Melbourne, alla volta di Trieste.
Con un nonno friulano, sente particolarmente forte la connessione con questa terra, tanto che già quando aveva 16 anni ha preso parte a uno scambio di nove mesi, durante i quali ha perfezionato la lingua.
“In casa i miei genitori parlavano in italiano, ma io rispondevo in inglese - racconta -. Quei mesi in Italia mi sono serviti per cominciare a parlare la lingua e conoscere le mie origini”.
Carolillo si è laureata a Melbourne in Fashion Design e ha poi frequentato un master in Fashion Entrepreneurship, ma le difficoltà incontrate per trovare lavoro nel settore l’hanno spinta verso una nuova carriera, che le ha permesso di mettere a frutto le sue innate doti comunicative, diventando assistente di volo.
Poi, quasi per caso, è venuta a sapere del corso Origini Italia e ha deciso di candidarsi.
Francesca Carolillo
Ha da poco concluso le lezioni in aula e iniziato il suo periodo di lavoro in Snaidero, un’azienda di riferimento a livello mondiale nel suo settore ed esempio virtuoso dell’imprenditoria del Bel Paese.
“In aula abbiamo imparato molto; ci hanno insegnato come fare un business plan, ma anche come interfacciarci con gli italiani in ambito lavorativo” spiega.
“L’aula è composta da studenti provenienti da tutto il mondo, con culture e abitudini molto diverse; ecco perché, tra le altre cose, ci è stato spiegato quali sono i comportamenti da evitare e quelli da tenere in ambito aziendale. In Italia sono più formali rispetto all’Australia ed è stato utile ricevere consigli che mi potessero aiutare nel contesto lavorativo”.
In Snaidero avrà l’opportunità di mettere a frutto quanto imparato, facendo un’analisi del mercato australiano e della concorrenza.
Il corso, tenuto interamente in inglese, ha visto avvicendarsi diversi insegnanti in aula e l’approccio, come sottolinea Carolillo, è molto diverso rispetto a quello a cui era abituata in Australia:
“È un corso intensivo, quindi le aspettative sono molto alte, sia in classe che fuori. La cosa positiva è che ti mette sotto pressione, quindi ti spinge a dare il tuo meglio e ti prepara per affrontare il mondo. Mi fa sentire come se avessi infinite possibilità di scelta; ecco perché ancora non ho deciso esattamente cosa farò, una volta conclusa questa esperienza”.
Passare questi mesi all’estero, nella terra dei suoi genitori e nonni, ha offerto a Francesca Carolillo anche l’opportunità di capire e apprezzare la fatica e i sacrifici fatti dalla sua famiglia per garantirle una vita migliore.
Entrare a contatto con la cultura italiana e con i suoi colleghi di corso le ha regalato una sensazione ancora più importante, come spiega:
“Essendo qui ho acquisito un nuovo senso di identità e ho sperimentato un senso di appartenenza che non avevo provato prima. Conoscere i miei compagni mi ha fatto capire che abbiamo una base comune che ci rende simili in molti aspetti, pur conservando grandi differenze, dovute alle nostre diverse culture”.