Altro imperdibile appuntamento con la comunità italiana degli sobborghi a Est di Sydney, la consueta riunione mensile del Social Support Group ha offerto non solo un’occasione di socialità, ma anche un momento di formazione su un tema di grande attualità: il riconoscimento delle fake news.
L’incontro, organizzato dall’Ethnic Community Service di Marrickville presso il Senior Citizen Hall di Maroubra, ha riunito numerosi anziani italiani per un pomeriggio di condivisione e attività ricreative, tra cui una partita di bingo e la discussione di nuove proposte per le uscite organizzate con il social bus.
Ma il momento più significativo della giornata è stato il prezioso intervento di Giovanni Maria Pontieri, Multicultural Social and Inclusion Worker e giornalista freelance, che ha guidato una sessione informativa dedicata alla disinformazione online.
Negli ultimi anni, sempre più anziani si sono avvicinati ai social media, ma spesso senza gli strumenti necessari per distinguere le informazioni affidabili dalle notizie manipolate. Pontieri ha voluto affrontare questo tema, facendo riferimento alle analisi di Francesco Oggiano, giornalista esperto di media digitali, per fornire consigli pratici su come riconoscere e contrastare la diffusione di fake news.
“Molte notizie sono costruite per suscitare emozioni forti e spingere alla condivisione immediata”, ha spiegato Pontieri. È fondamentale non fermarsi ai titoli sensazionalistici, ma verificare sempre la fonte e il contesto in cui l’informazione è stata prodotta”.
Durante la sessione, sono stati illustrati alcuni passaggi chiave per identificare le fake news.
Prima di tutto, leggere oltre il titolo: spesso i titoli sono formulati per attirare l’attenzione, ma il contenuto può raccontare una storia ben diversa.
Verificare la fonte: testate giornalistiche affidabili citano istituzioni, studi scientifici e fonti ufficiali. Se una notizia si basa su voci anonime o su affermazioni non supportate da prove, è opportuno dubitare della sua veridicità.
Confrontare più fonti: affidarsi a un’unica testata o ad un solo canale d’informazione può dare una visione parziale o distorta dei fatti.
È consigliabile leggere almeno tre versioni di una notizia per ottenere un quadro più completo.
Diffidare delle notizie “troppo belle per essere vere”: se un’informazione conferma in modo assoluto i propri pregiudizi o rispecchia esattamente ciò che si vuole sentir dire, è bene verificare chi l’ha diffusa e con quale scopo.
Distinguere tra fatti e opinioni: il buon giornalismo separa le informazioni verificabili dalle interpretazioni personali. Se un articolo presenta un punto di vista come se fosse un dato oggettivo, si tratta di un segnale di scarsa professionalità.
Un altro aspetto affrontato è stato il rischio di confondere un’opinione scomoda con una notizia falsa. “Non tutto ciò che ci disturba è falso – ha sottolineato Pontieri –. Le verità scomode esistono e devono essere accettate con spirito critico”.
Ha poi evidenziato l’importanza di ascoltare tutte le versioni di una storia prima di trarre conclusioni, evitando giudizi affrettati basati su notizie incomplete o manipolate.
L’incontro si è concluso con una riflessione sulla necessità di promuovere un’informazione responsabile: “Contrastare la disinformazione è un dovere di tutti – ha ricordato Pontieri –. Se ci imbattiamo in una fake news, dobbiamo correggerla con dati e fonti affidabili, soprattutto quando la disinformazione può avere conseguenze concrete, come nel caso dei vaccini o della salute pubblica”.
L’iniziativa ha riscosso grande interesse tra i partecipanti, che si sono mostrati entusiasti di approfondire ulteriormente il tema in futuri incontri. Un piccolo ma significativo passo verso una comunità più informata e consapevole.