Come Terminator 2, che ogni volta che lo accoppano poi si riforma. Così si definisce Giorgia parlando del momento incredibile della sua ormai trentennale carriera. “Non me l’aspettavo, se me lo avessero detto 10 anni fa, non ci avrei creduto, pensare che volevo smettere a 26 anni”. E invece, dopo un tour tutto sold out e il singolo Golpe in cima alle classifiche nel giorno dall’uscita, l’artista ha appena pubblicato il nuovo album di inediti, G, per poi ripartire per un nuovo giro di concerti, il 25 novembre da Jesolo, già costellato da diversi tutto esaurito. “Non è la prima volta che succede, mi piace non avere più 20 anni e sapere che le cose si trasformano, le fasi si alternano” commenta la cantante romana, raccontando di essere comunque stupita dal fatto che oggi, più di prima, la gente la fermi per la strada “in quella che chiamo follia collettiva”.
Un successo nato dalla sua capacità di affrontare anche i momenti più difficili: “Sanremo 2023 non è stato un successo fuori, ma per me - ricorda oggi -. È stato fondamentale testarmi su quel palco. C’è stata una discreta sofferenza interiore, potevo andare giù e invece mi sono rimboccata le maniche, poi Ferdinando Salzano mi ha fatto fare un bel tour che mi ha dato la spinta, insieme a X Factor e alla co-conduzione con Amadeus, per tornare di nuovo al Festival”. “La vita - chiosa - è un viaggio di trasformazione, ti dà le occasioni per cambiare”.
Così quand’è arrivato il momento di mettersi al lavoro a un nuovo disco, ha iniziato a provinare tante canzoni, spesso “scritte da autori molto giovani ma con una consapevolezza molto matura”. Sono nate così canzoni come Carillon, “dove parlo alla me ragazzina con un mondo dentro che non sapeva come esprimere”, ma anche La cura per me, il brano scritto con Blanco e presentato alla 75ª edizione del Festival di Sanremo, che apre e chiude l’album in due versioni: una cantata da sola e una in duetto con il giovane cantautore bresciano.
“All’epoca provai a chiedergli se voleva fare un duetto con me a Sanremo, ma non era nei suoi progetti e poi è andata bene con Annalisa” ricorda Giorgia, che ha voluto modificare la chiusura del pezzo: là dove Blanco ha scritto ‘solo tu sei la cura per me’, lei ha cantato ‘non sarò mai sola per me’ perché “come donna ho sempre tracciato una via d’indipendenza e autonomia femminile e non volevo dire alle ragazzine di affidare la loro felicità a nessuno se non a loro stesse. A 20 anni magari non mi sarei posta il problema, ma oggi ho una storia con cui essere coerente”.
Una storia cresciuta a partire dal ‘femminismo gentile’ di cui la 54enne cantautrice si è nutrita fin da piccola, in famiglia, e che oggi le fa prendere una posizione netta sul caso delle femministe indagate per diffamazione e stalking: “Non so quand’è che mi sono distratta e il femminismo ha preso un’altra piega. Non trovo niente di femminista nell’insultare persone”. “Questo è un tempo molto violento, ma io - continua - non ce l’avrei nemmeno il tempo di stare a insultare. Sono episodi che nascono dai social, dove mancano empatia e solidarietà che invece dovremmo recuperare come esseri umani, perché è evidente che le cose oggi non vanno per niente bene”. In un momento così duro a volte è difficile pensare persino a cantare, ma poi il desiderio torna perché “la musica - conclude Giorgia - è una delle poche cose al mondo che tocca l’anima, cui non pensiamo mai”.