NEW YORK – L’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un incremento più contenuto del previsto a febbraio. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,2% su base mensile, secondo i dati diffusi dal Bureau of Labor Statistics. Su base annua, l’inflazione si è attestata al +2,8%, in rallentamento rispetto al mese precedente.
Gli analisti si aspettavano un rialzo dello 0,3% mensile e un aumento del 2,9% su base annua, previsioni che i dati ufficiali hanno smentito al ribasso.
Il dato, depurato delle componenti più volatili come alimentari ed energia, ha segnato un incremento dello 0,2% mensile, mentre le attese erano per un +0,3%. Su base annua, l’inflazione ‘core’ è scesa dal 3,2% al 3,1%, mentre gli economisti si aspettavano una conferma al 3,2%.
I prezzi dell’energia sono saliti dello 0,2% su base mensile, mentre su base annua risultano in calo dello 0,2%. I generi alimentari hanno registrato lo stesso incremento mensile dello 0,2%, ma rispetto a un anno fa sono aumentati del 2,6%.
Secondo un sondaggio del fornitore di dati FactSet, i cali sono stati superiori alle aspettative degli economisti. Tuttavia, l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve. E la maggior parte degli economisti prevede che l’inflazione rimarrà elevata quest’anno con l’entrata in vigore dei dazi di Trump.
Il rapporto “è una notizia incoraggiante, anche se non ci dice molto sulla direzione dell’inflazione”, ha dichiarato Oren Klachkin, economista di Nationwide Financial Markets, in un’e-mail.
“Notizie molto positive”. Così Donald Trump ha commentato i dati sull’inflazione accogliendo alla Casa Bianca il premier irlandese.