Era stato ospite nella nostra redazione e negli studi de Il Globo TV all’inizio del suo mandato in Australia.

Ora, alla fine di un intenso 2024, l’ambasciatore italiano a Canberra, Paolo Crudele, ci ha concesso una nuova intervista per fare un po’ il punto della situazione sui rapporti Italia-Australia e ripercorrere gli eventi più significativi di un anno fitto di appuntamenti di primissimo piano, come la partecipazione italiana alle esercitazioni multilaterali Pitch Black nel Northern Territory dello scorso luglio e la tappa australiana, lo scorso ottobre, della nave forse più prestigiosa della Marina militare, l’Amerigo Vespucci, impegnata in tour mondiale che accompagna una vetrina internazionale delle eccellenze del Made in Italy. 

L’ambasciatore Crudele ha confermato che i due eventi hanno effettivamente caratterizzato l’anno che sta per concludersi e hanno “rappresentato due momenti di grandissima visibilità per il paese e momenti di grande positività del rapporto tra Italia ed Australia”.

 La partecipazione all’esercitazione biennale organizzata dalla Difesa australiana “significa molto dal punto di vista della interoperabilità dei sistemi militari di paesi amici che svolgono queste esercitazioni con l'obiettivo, appunto, di affinare delle capacità di collaborazione operativa sul campo”.

“E quest'anno – ha spiegato Crudele – era la prima volta che l'Italia vi partecipava” e l’ha fatto “in maniera assolutamente straordinaria, perché [quello italiano] è stato il maggior contingente straniero presente” e l’Italia è stato anche il Paese più strutturato nell’ambito delle operazioni navali e aree grazie ai “24 velivoli che hanno preso parte a questi esercizi, insieme alla portaerei Cavour, accompagnata peraltro dalla fregata Alpino che, di per sé, è anche un bellissimo esempio della manifattura italiana nel settore Difesa e della produzione Fincantieri”.

È inoltre “molto significativo – ha continuato l’ambasciatore – essere capaci di proiettare la propria forza militare anche a una distanza così notevole rispetto a quelle che sono i nostri teatri abituali. E credo che abbia significato molto anche per gli australiani” questa partecipazione a dimostrazione che “la cooperazione nel campo della difesa” tra i due paesi “è molto cresciuta in questi ultimi anni”.

Una partecipazione, quella dell’Italia assieme ad un’altra ventina di nazioni, che sottolinea anche un posizionamento strategico geopolitico nel senso che “partecipare per la prima volta a questa esercitazione ha significato essere presenti su un teatro così lontano perché è diventato prioritario. Dunque, il nostro Paese ha svolto in quest’ambito un’azione di politica estera, un'azione di attenzione verso l’Indo-Pacifico, che intende essere evidentemente una linea portante della nostra esposizione all’estero: ricordiamo, infatti, che l’Indo-Pacifico è stato uno dei grandi temi che sono stati sviluppati nell'ambito della presidenza italiana del G7 ed è quindi evidente la priorità che il nostro paese attribuisce a questa parte del mondo. E all’ importanza che la pace e la libertà di navigazione rimangono garantite per tutti; quindi, è stato un segnale molto molto importante a cui ha fatto poi da corollario l'arrivo della Vespucci”.

 Una nave simbolo della Marina militare, utilizzata per la formazione dei suoi ufficiali. “Uno degli esempi splendidi della manifattura italiana. Qualcuno la definisce la nave più bella del mondo”, ha detto Crudele, che ha poi ripercorso i motivi e momenti-chiave della storica visita: “La Vespucci è arrivata a Darwin il 4 ottobre e vi è rimasta per tre giorni. Insieme alla nave abbiamo costruito, grazie al supporto dei ministeri competenti, in primis ovviamente la Difesa, un Villaggio Italia nel cui ambito si sono realizzate delle attività molto interessanti di promozione del sistema Paese”.

Una vetrina internazionale che è un po’ l'obiettivo di questo tipo di iniziative. La Vespucci sta compiendo, infatti, un periplo mondiale, ma insieme alla nave intorno al mondo arriva l’intera nazione. “E quindi la promozione di quello che è il saper fare italiano, l'industria italiana e l'imprenditoria italiana, la cultura italiana, quindi è stato un bellissimo momento. E per quanto Darwin evidentemente non sia Sydney e non sia Melbourne, abbiamo avuto una grande risposta a livello popolare. Oltre 14mila persone sono salite a visitare la nave. Ed è un dato molto significativo, che è in parte il frutto di una campagna di comunicazione che questa ambasciata ha svolto insieme ai consolati, in particolare quello di Brisbane, per cercare di portare quante più possibili persone a visitare il Vespucci”.

La tappa australiana dello storico veliero era un po’ abbinata a quella del viceministro per le Imprese e il Made in Italy, Valentino Valentini, quasi a dimostrazione di un intensificarsi dei rapporti tra i due paesi a tutti i livelli. Già alla fine dello scorso anno c’era stata infatti la missione in Australia del sottosegretario agli Esteri, Giorgio Silli.

 “La visita di Valentini – ha spiegato l’ambasciatore - era circoscritta all’evento della Vespucci, ma il viceministro del ‘Made in Italy’ ha voluto allargare il suo impegno in Australia con altre tappe in questo continente e ampliare così il senso della sua trasferta australiana”. Ne è scaturita una missione di “grandissimo interesse perché abbiamo fatto tappa sia a Melbourne che Sydney ed in entrambe le tappe, innanzitutto, abbiamo organizzato degli eventi dedicati all'attrazione degli investimenti, che è una voce importante del nostro rapporto con l'Australia, che va curata con la stessa attenzione con cui curiamo l’arrivo di merci, beni e servizi, quindi le esportazioni. Ma oltre alla bilancia commerciale, anche Il tasso di investimento reciproco ha una grande importanza: ci sono aziende australiane che hanno investito in Italia e, naturalmente, vorremmo che fossero sempre di più”.

“I seminari che sono stati organizzati [nel corso della visita di Valentini] avevano proprio come scopo quello di attirare l'attenzione di operatori e investitori australiani sul nostro mercato”, ma al di là di questi eventi, il viceministro ha avuto degli incontri di grande interesse istituzionale.

“A Melbourne con la premier Jacinta Allan si è parlato anche di cooperazione in settori strategici come quello della transizione energetica, per esempio. E a Sydney abbiamo avuto un incontro bilaterale, quello più alto di livello istituzionale, con il ministro federale del Commercio, Don Farrell. Ed è molto significativo che gli australiani abbiano accolto un viceministro dandoci la possibilità di incontrare un ministro federale, è un gesto che politicamente va apprezzato, di attenzione”.

 L’incontro con il portavoce del Commercio, ha fatto rilevare l’Ambasciatore, è stato molto importante per quanto riguarda futuri sviluppi in quanto si è parlato di accordo di libero scambio e delle potenziali cooperazioni bilaterali nei settori dove si può migliorare il reciproco investimento di aziende italiane in Australia e viceversa.

“Credo che quindi sia stata una visita di livello istituzionale, altamente significativa - ha sottolineato Crudele - e ci sono stati poi anche dei momenti con le collettività, con i Comites, che ci hanno molto aiutato per organizzare questi eventi”.

Le relazioni Italia-Australia rimangono, quindi, solide e proficue, con molte grandi aziende italiane che operano e investono già sul territorio soprattutto nei settori dell’energia, delle infrastrutture, della cosiddetta ‘Space economy’.  Ovviamente si continua a lavorare perché queste opportunità vengano ampliate propiziando l’arrivo di altri attori che hanno la possibilità di inserirsi in nuovi settori oltre a quelli accennati e ai consolidati ‘di sempre’  della moda, delle automobili, dell’arredamento, dell’agroalimentare:  si aprono sicuramente nuove prospettive, per esempio, grazie alla fortissima spinta dell’Australia nel campo della transizione energetica, nel campo dello sviluppo e della ricerca in campo minerario, specie per ciò che riguarda le cosiddette terre rare o minerali critici.

“È uno dei temi che il viceministro Valentini ha affrontato con il ministro Farrell – ha detto Crudele –. Con l’apprezzamento del ‘memorandum of understanding’ che l'Unione europea ha firmato con l'Australia di recente, proprio per la collaborazione nel settore dei minerali, che sappiamo essere una delle voci più consistenti e più importanti dell'economia australiana, assolutamente collegato a quello della transizione energetica. E sappiamo che l'adozione di nuove strutture per la produzione di energia sempre più pulita, passa anche attraverso un utilizzo di minerali molto particolari di cui l'Australia è sicuramente ricca, per cui ci sono senz’altro delle possibilità di inserimento per le aziende italiane. Alcune già operano, soprattutto nel Western Australia, spesso come fornitori di macchinari, di attrezzature. Vorremmo, quindi, vedere questi investimenti crescere. Vorremmo anche vedere una maggiore capacità non soltanto di partecipare a quello che è il processo estrattivo qui in Australia, ma anche di importare minerali”.

E se il commercio va bene e le grandi imprese vanno bene, dal punto di vista culturale c'è, forse, spazio per crescere. Per l’ambasciatore ci sono pochi dubbi al riguardo: “Nel settore della cooperazione culturale stiamo investendo in maniera massiccia. Il ministero degli Esteri ha una programmazione annuale che passa attraverso una serie di eventi di promozione integrata che impegnano non soltanto l'ambasciata, ovviamente, ma anche, e forse soprattutto direi, tutti i consolati italiani. Qui in Australia mi riferisco alla settimana della lingua, alla giornata del design, alla giornata del made in Italy e finisco con la settimana della cucina, che è un evento molto sentito, molto diffuso, molto apprezzato anche dai nostri amici australiani, durante il quale cerchiamo di promuovere, ovviamente le nostre eccellenze agroalimentari e per fortuna ne abbiamo tante, ma anche alcuni concetti importanti come quello delle nostre indicazioni geografiche, attraverso un'operazione, se vogliamo, anche informativa”.

“Proviamo a far capire cosa significa per noi l'italian sounding e per quale motivo cerchiamo di tutelare i nostri marchi”.

Nel quadro dell'accordo di libero scambio, in fase di negoziato tra Unione europea e Australia – ha ricordato Crudele -, una delle voci più sensibili è proprio quella delle indicazioni geografiche, quindi anche le rassegne, piacevoli, dedicate alla cucina italiana vengono usate come veicolo con il quale far passare determinati messaggi al pubblico australiano.

“È evidente che sulla cultura dobbiamo continuare a investire - ha continuato l’Ambasciatore - perché il rapporto tra due paesi non può limitarsi a un rapporto istituzionale”, ma deve sempre crescere a livello di persone, tra i cittadini delle due nazioni. E la cultura si presta moltissimo a questo.

“Quest'anno, per esempio, è stato il caso del centenario della morte di Puccini. Abbiamo fatto degli eventi in tutte le città australiane dedicati al grande maestro”. E da pochi giorni a Canberra è stata inaugurata una bellissima esposizione dedicata a Pompei, in collaborazione col Museo archeologico ovviamente di Pompei, promossa anche dall’ambasciata: durerà quattro mesi e sarà sicuramente un fiore all’occhiello nel calendario culturale della capitale australiana.  

Impossibile parlare di cultura senza toccare l’argomento della diffusione e valorizzazione della lingua italiana in Australia che è “una delle priorità assoluta della nostra azione”, ha assicurato il rappresentante diplomatico, sottolineando che il ministero degli Esteri ha investito quest'anno. circa due milioni di euro di sostegno alle attività degli enti gestori, che rappresenta più o meno il 18% di tutto quello che spende il ministero sulla Rete diplomatico consolare all'estero, cioè in tutto il mondo. Nel corso della riunione annuale che viene organizzata dall’ambasciata nell’ambito del sistema paese, ha fatto rilevare Crudele, sono emerse anche i problemi, che purtroppo conosciamo, “ovvero il declino del dell'insegnamento della lingua italiana, soprattutto a livello universitario, rispetto alla situazione nelle scuole primarie e le secondarie. La difficoltà poi di reperire docenti qualificati e la competitività delle lingue asiatiche. Per quanto riguarda almeno l'interesse degli studenti degli studenti australiani, però, ci sono anche delle grandi positività”.

Panorama quindi complesso e articolato, ma significativo il fatto che alla riunione consolare di fine ottobre abbia partecipato il dirigente del ministero, venuto apposta dall'Italia, Filippo Romano che ha avuto dei colloqui a livello bilaterale, istituzionale, sia in campo federale che statale. “Ma soprattutto – ha detto l’ambasciatore - ha portato il messaggio dell'attenzione con cui la Farnesina guarda alla promozione della lingua italiana all'estero e in maniera spiccata, è molto specifica e determinata in Australia, quindi mi sembra di poter dire che l’attenzione c'è tutta”.

 Nel corso dell’intervista (in versione integrale su Il Globo Tv) si è parlato anche dell’iniziativa del Turismo delle radici e, prima dei saluti, l’ambasciatore ha voluto sottolineare un fatto che ritiene di particolare interesse, perché riguarda i servizi ai cittadini, quindi direttamente tutta la comunità: la sempre maggiore efficienza e qualità dei servizi consolari. Crudele ha sciorinato tutta una serie di numeri importanti su visti e passaporti che riguardano un po’ tutte le sedi consolari in Australia, da Perth a Brisbane, da Adelaide a Sydney e Melbourne, “con tassi di miglioramento di crescita nei servizi consolari che sono assolutamente ragguardevoli”, ha fatto osservare. “Grazie all'impegno di tutte e tutti i Consoli della nostra rete… i numeri sono tutti in positivo, non trovo una voce delle attività consolari che abbia registrato delle battute di arresto”.

L’ambasciatore ha quindi assicurato che c’è un’attenzione continua sui servizi erogati e che “si continuerà a lavorare cercando di renderli sempre migliori, sempre più performanti”.

Quindi gli auguri di rito: “Ai connazionali, e sono ormai quasi 180mila quelli che vivono in Australia, ma poi sono tanti quelli di discendenza italiana, il mio più sentito augurio di serenità e di felicità per le festività che stanno per arrivare. E di un 2025 di gioia e di salute”.