BRISBANE  – Le studentesse dell’Anno 10 del St John’s College hanno trascorso, lo scorso 23 maggio, una giornata speciale presso la sede del Co.As.It. di Brisbane, dove hanno avuto l’opportunità di intervistare alcuni degli immigrati italiani che vi lavorano. Non è la prima volta che il Co.As.It. apre le porte agli studenti di italiano delle scuole del Queensland.

Infatti, l’Australian Curriculum (ACARA v. 9) richiede agli studenti l’approfondimento delle tematiche relative all’immigrazione italiana, che ha avuto e continua ad avere un grande impatto nella comunità australiana. La giornata è stata organizzata congiuntamente dall’insegnante del St John’s College, Saraid Hinton, e da quelle dell’Italian Language Centre, Francesca e Giovanna, che hanno coinvolto diversi colleghi assicurandosi di offrire alle studentesse un’ampia varietà di storie di immigrazione.

Al Co.As.It., infatti, lavorano sia persone nate in Australia da famiglie italiane emigrate a partire dal Secondo Dopoguerra, sia persone nate e cresciute in Italia e trasferitesi in Australia in anni più recenti e con motivazioni diverse: chi per dare un futuro migliore ai propri figli, chi per migliorare l’inglese e fare un’esperienza culturale e professionale, chi, semplicemente, per vivere un’avventura Down Under.  

In ogni caso, sono tutti italiani che, pur mantenendo ancora molto forte il legame con il proprio Paese, hanno deciso di stabilirsi definitivamente in Australia. Le studentesse, mosse da un genuino interesse a conoscere questi “real Italians”, hanno scoperto quanto sia importante non solo l’identità nazionale, ma anche quella regionale.

Hanno capito che le tradizioni, i piatti - e i loro nomi - variano da regione a regione, così come l’accento delle persone. Hanno imparato anche che i dialetti sono delle vere e proprie lingue, “un po’ come le lingue aborigene”.  Dopo aver completato le interviste, le ragazze si sono cimentate nell’uso della lingua legata al cibo.

Le insegnanti dell’ILC - Italian Language Centre -, infatti, hanno ricreato il tipico ambiente della trattoria italiana, con tanto di tovaglie a quadretti bianchi e rossi, i grembiuli e l’insegna. Ma prima di accomodarsi, è stato necessario ordinare in italiano il proprio panino, la bibita e il pasticcino. 

Inutile dire che anche il cibo è stato preparato da un autentico caffè italiano, il cui personale si è premurato di indicare non solo i nomi dei panini, ma anche gli ingredienti, in modo da incoraggiare le studentesse a usare molte più parole italiane. 

La giornata ha dimostrato che “unire l’utile al dilettevole” nell’insegnamento di una lingua non solo è possibile, ma rende anche molto più rilevanti i contenuti linguistici e culturali.

Quando, al termine della giornata, le insegnanti dell’ILC hanno chiesto quale fosse stato l’aspetto più interessante dell’esperienza appena conclusa, una studentessa ha risposto: “Ho scoperto che gli italiani sono tutti simpatici e molto gentili”.

L’Italian Language Centre, sempre al fianco delle scuole che offrono l’italiano, si rende disponibile a organizzare visite in sede, ma anche a dare supporto personalizzato agli insegnanti nella programmazione delle unità didattiche.