ROMA – Anche la seconda fumata dal comignolo della Cappella Sistina è nera, segno che i 133 cardinali riuniti in Conclave non hanno ancora trovato un accordo sul nome del nuovo Papa. Perché scatti la fumata bianca, sono necessari almeno 89 voti.
Dopo il primo voto di ieri pomeriggio, oggi si è tenuta una nuova doppia sessione mattutina: il prossimo scrutinio è atteso nel pomeriggio.
Intanto, a piazza San Pietro continuano ad affluire migliaia di fedeli da tutto il mondo, in attesa della nomina del 267º Pontefice.
A parlare per primo dopo il voto è stato il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, che ha affidato alla Madonna del Rosario le sue preghiere per il Conclave, durante la tradizionale Supplica celebrata a Pompei.
“Auspico di trovare questa sera, tornando a Roma, la fumata bianca”, ha detto, sottolineando che “in un’epoca di grande progresso tecnologico, abbiamo visto un indebolimento della spiritualità. Il mondo ha bisogno di un Papa che rafforzi la fede in Dio”.
Già ieri, nella messa Pro eligendo Romano Pontifice in San Pietro, Re aveva rivolto un forte appello ai porporati: “L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendamento. Preghiamo perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che sappia risvegliare le coscienze e le energie morali e spirituali nella società di oggi”.