BUENOS AIRES - L’ex deputato provinciale di Misiones, Germán Kiczka (ex Juntos por el Cambio e, dal 2024, La Libertad Avanza), è stato condannato a 14 anni di carcere per aver scaricato, archiviato e diffuso materiale pedopornografico.  

La decisione è arrivata ieri, 16 aprile, al termine di un processo che ha suscitato forte attenzione mediatica e politica in Argentina. La presentazione delle motivazioni della sentenza è prevista per lunedì 5 maggio. 

Il Tribunale Oral Federal di Posadas ha riconosciuto la gravità dei reati, considerando provato il coinvolgimento dell’imputato, grazie a un’accurata indagine che ha incluso perquisizioni informatiche e tracciamento digitale. Insieme a Germán Kiczka, è stato condannato anche suo fratello, Raúl Kiczka, a 12 anni di carcere. 

La sentenza è stata votata all’unanimità, sebbene uno dei tre giudici abbia proposto una pena minore per Germán, invocando un possibile percorso di reinserimento.  

Tuttavia, la posizione dominante ha prevalso, sostenendo che “il consumo e la diffusione di contenuti che mostrano abusi su minori meritano una risposta penale forte e senza ambiguità”. 

Durante il processo, la procura ha presentato prove schiaccianti: oltre 300 file compromettenti, accessi ripetuti a piattaforme di scambio di materiale illecito e l’impiego di strumenti per anonimizzare la navigazione.  

La difesa ha cercato di minimizzare la responsabilità degli imputati, sostenendo che i file non fossero stati visualizzati, ma l’accusa ha ribattuto che il solo possesso e la distribuzione configurano un grave crimine. 

Questa condanna segna un precedente importante nella lotta alla pedopornografia online in Argentina. Il caso ha suscitato un ampio dibattito sulla responsabilità delle figure pubbliche e sul ruolo delle tecnologie nella proliferazione di questi reati. 

Le organizzazioni a tutela dell’infanzia hanno accolto con favore la decisione, sottolineando la necessità di giustizia e di pene esemplari per chi consuma o diffonde materiale che implica lo sfruttamento sessuale di minori.  

Germán Kiczka resterà in carcere, mentre la difesa valuterà se ricorrere in appello.