WASHINGTON – Roger Stone, ex consigliere del presidente americano, Donald Trump, è stato condannato a 40 mesi di carcere nell’ambito dell’inchiesta sul Russiagate, lo scandalo delle interferenze russe nella campagna presidenziale del 2016.
In particolare, Stone è colpevole di aver mentito alla Commissione Intelligence della Camera circa i suoi rapporti con WikiLeaks, il sito web che nel 2016 aveva pubblicato le email sottratte a Hillary Clinton da un gruppo di hacker russi. All’epoca, Hillary Clinton era la rivale democratica di Donald Trump.
Dopo la lettura della sentenza, l’avvocato di Stone, Seth Ginsberg, ha voluto ricordare che il suo cliente, pur essendo considerato un “farabutto”, è un uomo di fermi princìpi.
Già lo scorso novembre Stone era stato condannato per aver ostacolato le indagini del Congresso, mentendo sotto giuramento e minacciando alcuni testimoni.
Il giudice, Amy Berman Jackson, ha precisato che l’ex consigliere di Trump “è stato condannato per aver nascosto la verità nel tentativo di proteggere il presidente”. Stone è il sesto “tuttofare” di Trump che viene condannato nell’ambito del processo sul Russiagate.
Due settimane fa, i quattro procuratori responsabili delle indagini avevano chiesto che Stone fosse condannato a un periodo di reclusione compreso tra sette e nove anni.
Richiesta che era poi stata respinta dal procuratore generale degli Stati Uniti, William Barr. In seguito all’interferenza di Barr, i quattro procuratori responsabili delle indagini si erano dimessi dal caso.