BOGOTÁ – Nella mattina di lunedì 14 luglio 2025, il centro Fondazione Santa Fe di Bogotá ha diffuso un nuovo comunicato sullo stato di salute del senatore colombiano e precandidato presidenziale Miguel Uribe Turbay, gravemente ferito in un attacco armato lo scorso 7 giugno durante un evento pubblico nel quartiere Modelia, nella zona occidentale della capitale. 

Secondo quanto riportato dalla struttura sanitaria, il politico del partito Centro Democrático “ha mostrato una risposta clinica favorevole e stabile negli ultimi giorni”, con segnali positivi evidenziati da esami diagnostici recenti — risonanza magnetica, tomografia, Doppler — e dalla risposta del corpo agli interventi chirurgici e medici a cui è stato sottoposto.  

In questo contesto, è stato avviato il protocollo di neuro-riabilitazione, una fase che segna un passaggio fondamentale nel percorso di recupero. 

La Fondazione ha precisato che Uribe Turbay “continua a necessitare di cure intensive”, rimanendo ricoverato in Unità di Terapia Intensiva, sotto sedazione, con supporto ventilatorio meccanico e monitoraggio emodinamico e neurologico costante, per poter individuare tempestivamente eventuali variazioni cliniche. 

Il quadro neurologico resta critico e il pronostico, riservato. “I prossimi aggiornamenti sul suo stato di salute verranno comunicati in base all’evoluzione clinica”, conclude il comunicato firmato dal dottor Adolfo Llinás, direttore medico dell’ospedale. 

Nel precedente bollettino medico, emesso il 3 luglio, si informava che il senatore era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e che si trovava in condizioni stabili dal punto di vista emodinamico, pur continuando a dipendere dalla ventilazione meccanica e dalla sedazione profonda, con rilassamento neuromuscolare, in linea con la gravità del trauma subito. 

Miguel Uribe Turbay è ricoverato da 38 giorni, da quando fu colpito da tre proiettili — due alla testa e uno alla gamba sinistra — in un attacco sicariale che ha scosso il mondo politico colombiano.  

La neuro-riabilitazione appena iniziata prevede un approccio multidisciplinare e progressivo: fisioterapia, terapia del linguaggio e occupazionale, tutte modulabili secondo i cambiamenti clinici del paziente.  

Si tratta di un percorso complesso, soprattutto alla luce della gravità delle lesioni: le statistiche indicano che solo un paziente su cento sopravvissuti a traumi cranici da arma da fuoco riesce a riavvicinarsi a una vita quasi normale, spesso con importanti sequele.